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I nuovi materiali usati nel 900 nelle arti

I nuovi materiali usati nel 900 nelle arti


Il rapporto tra materiali e tecniche diviene sempre più importante per l’arte del XX secolo. Con il termine “plastica” si indicano sia prodotti naturali (ambra, gomma naturale, cellulosa) sia quelli semisintetici ricavati dalla modificazione chimica di polimeri naturali come la celluloide (nitrato di cellulosa) per ottenere sostanze diverse, dalle vernici alle colle; sia infine prodotti sintetici derivanti dal petrolio. Le plastiche sono costituite da lunghe catene di molecole dette macromolecole o
polimeri, di cui l’elemento chimico costante è il carbonio. Plastiche termoindurenti (se una volta modellate con il calore mantengono la forma) e Plastiche termoplastiche (se possono essere rimodellate tramite il calore). I primi artisti ad utilizzare plastiche sintetiche sono Naum Gabo e Pevsner, i protagonisti del costruttivismo, le cui sculture sviluppano una nuova idea di spazio con effetti di trasparenza e luce. Il volume è ottenuto incrociando fogli di celluloide, i vuoti prevalgono sui pieni, rinuncia dei ritmi statici ma ritmi cinetici. Gabo ricorre alla stereometria branca della matematica che descrive oggetti 3D (equivalenti tridimensionali dei quadri di Picasso e Braque).
L’adozione delle plastiche da parte di Gabo avviene nel 1920 con forme geometriche astratte, sculture basate su trasparenze. Il plexiglas è un materiale sintetico infrangibile, dotato di eccezionale trasparenza tanto da sembrare conduttore di luce. Alla fine degli anni 60 Gino Marotta realizza sculture come animali esotici e palme. Alcuni lavori sono di grandi dimensioni e divengono veri e propri ambienti come Bosco naturale artificiale 1967. I polimeri caratterizzati dalla presenza di gruppi uretanici, i POLIURETANI si presentano sotto diversi aspetti. Cesar nei primi anni 60 impiega la schiuma di poliuretano per creare le celebri Espansioni che inizialmente esegue in pubblico come una sorta di performance del materiale.

-La GOMMAPIUMA
È poliuretano espanso flessibile, utilizzata da Piero Gilardi dal 1964 realizza i Tappeti-natura he riproducono, in modo estremamente realistico, frammenti di ambiente naturale, a scopo ludico, ma anche di denuncia verso uno stile di vita che, col passare del tempo, diventa sempre più artificiale. I tappeti natura sono colorati con una miscela di pigmenti e vinavil e conservati in teche di plexiglas e venduti al metro.

-Il POLISTIROLO

Si presenta in blocchi bianchi compatti ma friabili, perche costituiti da minuti granuli, prodotto negli anni 30, molto diffuso negli anni 50. Dubuffet negli anni 60 lo lavora come fosse marmo e per i dettagli inserisce fili metallici e poi dipinge a mano. Facilità e libertà di lavorazione. Anche Fabio Mauri utilizza il polistirolo, vi riempe uno spazio intitolato Luna 1968 in cui il materiale suggerisce il suolo lunare.

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