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Violazioni all'integrità del corpo elettronico


La spinta ad utilizzare al massimo i dati biometrici è stata rafforzata dall’importanza assunta dall’obiettivo della lotta al terrorismo, che tende far prevalere la finalità della sicurezza su tutte le altre; sembra così che sicurezza e protezione dei dati siano incompatibili. Il problema si risolve bilanciando i diversi interessi in campo, tenendo sempre presente che il rispetto della dignità della persona prevarica ogni bisogno di sicurezza.
Cresce negli anni sia la pressione per ridurre la protezione dei dati personali in nome della lotta al terrorismo, ma anche la consapevolezza dell’importanza della protezione dei dati come aspetto essenziale della libertà personale. La persona umana deve essere tutelata integralmente, sia il corpo fisico che quello elettronico; i documenti nazionali e internazionali si sono sviluppati in questa direzione, arricchendo la definizione di privacy con una gamma di valori ampia, che considera la lotta alle discriminazioni, la difesa dei diritti fondamentali, il libero sviluppo della personalità. Le violazioni all’integrità del corpo, elettronico o fisico (si pensi all’impianto di chip sottopelle) deve essere ritenuto un fatto grave, anche se l’individuo ha dato il suo consenso.

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