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La società dell’informazione. Dall’e-government all’e-democracy


L’aumento dell’utilizzo della comunicazione  e dell’Ict ha comportato un aumento di competitività e produttività per gli Stati che hanno investito in questo settore.
In tale contesto i governi assumono un ruolo di coordinamento dei processi d’innovazione, aiutando le imprese attraverso il sistema formativo, della ricerca, rendendo più efficiente le attività delle P.A. attraverso un’azione di assetto normativo in grado di stimolare e accompagnare il cambiamento.
Nel 2000 la Commissione europea ha definito due strategie rivolte al sostegno e alla promozione dell’innovazione:
- il “piano eEurope 2002” che definisce azione e  misure che gli Stati devono adottare per promuovere a tutti i livelli l’adozione delle tecnologie digitali e portare a tutti i cittadini e imprese, i benefici di Internet (e-governement, e-health, e-learning ecc)
- il “piano per l’innovazione in un’economia fondata sulla conoscenza che fissa obiettivi comuni” quali rendere coerenti le politiche d’innovazione, realizzare una legislazione favorevole all’innovazione, favorire crescita imprese innovative, facilitare dialogo tra cittadini, ricerca, governo e impresa.
I maggiori punti deboli in Italia in tema di innovazione sono:
- pochi investimenti in ricerca e sviluppo Ict
- scarsa consapevolezza potenzialità della Rete
- scarsa penetrazione Internet nelle famiglie con rischio di Digital Devide per alcune fasce di popolazione
- limitata alfabetizzazione Ict tra lavoratori

Tratto da TEORIA E TECNICHE DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICA di Priscilla Cavalieri
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