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Potere comunicativo per Hegel e Mill


Con Hegel per la prima volta la società civile non è distinta dallo stato di natura, ma viene vista in rapporto con lo Stato.
Tra società civile e Stato deve esistere un flusso comunicativo che consenta il dialogo, permettendo ai cittadini di esprimere volontà e richieste e di essere informati sulle attività e sulle decisioni assunte dallo Stato; un flusso dunque in entrata e in uscita, che costituisce il campo della comunicazione pubblica.
Habermas sostiene che con Hegel ha termine la fase dell’opinione pubblica critica, quella sfera elitaria che si raccoglieva in caffè, in circoli e discuteva e criticava l’operato del governo e del parlamento. Ha inizio la fase dell’opinione pubblica ricettiva, in cui prevale l’omologazione e l’economicizzazione: l’opinione pubblica perde in valore critico ma acquista potere.
La situazione è denunciata da Mill, che ha la preoccupazione di limitare il potere dell’opinione pubblica; su questa linea si muoverà la critica della scuola di Francoforte, e quindi di Habermas, portando il problema della società civile e dell’opinione pubblica su quello dell’ampliamento de i mezzi di comunicazione e della relativa fabbrica del consenso.
La comunicazione pubblica nasce come volontà di un ceto produttivo che rivendica una propria rappresentanza, dei propri spazi e la dignità di interlocutore e controllore dei processi decisionali.

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Dettagli appunto:

  • Autore: Mario Turco
  • Esame: Teorie e tecniche della comunicazione pubblica
  • Titolo del libro: Teoria e tecniche della comunicazione pubblica. Dallo stato sovraordinato alla sussidiarietà
  • Autore del libro: Rolando
  • Editore: ETAS
  • Anno pubblicazione: 2003

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PAROLE CHIAVE:

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mill
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