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Il quadro informativo aggregato per lo studio dell’impatto economico del turismo


Il principale presupposto per lo studio dell’impatto economico del turismo è la conoscenza della domanda espressa dai consumatori-turisti. La spesa turistica per origine e destinazione mette in evidenza informazioni essenziali sulla spesa turistica totale in Sardegna in relazione alla sua origine e alla sua destinazione, mettendo a confronto la Sardegna con due regioni economicamente avanzate con posizione di leadership (Veneto e Toscana) e con due regioni in condizione di relativa arretratezza economica e di specializzazione del turismo balneare (Calabria e Sicilia). Questo consente di costruire una sorta di bilancia dei pagamenti turistica regionale e di confrontarne le specifiche voci con altre 4 regioni con diversi esempi di sistemi turistici. Si ricava che, nel 1999, in Sardegna sono stati spesi per consumi diretti e indiretti da parte di turisti italiani e stranieri 3.797 miliardi di lire, somma che rappresenta il 2,7% dei 139.803 miliardi che sono stati spesi nello stesso periodo per ragioni turistiche in Italia. Questa percentuale è di poco inferiore alla quota di presenze ufficiali in Sardegna sul totale delle presenze turistiche nel territorio nazionale (2,8%). In Veneto vengono spesi quasi 18.000 miliardi (12,7%), in Sardegna poco più della metà di quanto si spende in Sicilia e mezzo punto percentuale in più che in Calabria. La spesa turistica totale può essere scomposta tra spesa intraregionale dovuta ai residenti (rappresenta una spesa che incide marginalmente sull’economia locale, solo per quella parte che è aggiuntiva rispetto alla spesa per consumi che i residenti avrebbero comunque effettuato) e spesa esterna o extraregionale (dovuta a turisti italiani non residenti nella regione e a turisti stranieri, rappresenta un’entrata dal punto di vista della bilancia dei pagamenti regionale e rappresenta un incasso netto per l’economia locale). Le entrate turistiche in Sardegna sono state pari a 2.311 miliardi per un 2,2% sul totale nazionale, inferiore quindi alla quota della spesa totale. Per il Veneto e la Toscana, invece, la quota delle entrate turistiche sale di mezzo punto percentuale rispetto a quella della spesa totale: questa differenza è dovuta al fatto che in Sardegna la spesa dei residenti rappresenta il 39% della spesa turistica totale, mentre nella media delle regioni italiane la stessa quota è del 24%, che rappresenta situazioni molto eterogenee. Da una parte c’è il Veneto con quota di spesa intraregionale pari ad appena il 20% e dall’altra Sicilia e Calabria dove le stesse quote superano il 50%: questo dimostra come ci sia scarsa apertura verso i mercati esterni dei sistemi turistici del meridione e una relativa debolezza e scarsa competitività sul mercato nazionale e internazionale. Ma bisogna pensare anche che ci sono ragioni geografiche che rendono lo spostamento tra regioni più difficile e costoso per le regioni del Sud, e poi, esse stesse rappresentano il luogo ideale per la vacanza anche per i residenti stessi.
La scarsa capacità dell’industria sarda di attirare reddito dall’esterno è confermata dall’esame della ripartizione delle entrate turistiche tra stranieri e italiani: la quota spesa dagli stranieri in Sardegna sul totale si attesta al 15%, al di sotto rispetto alla media nazionale che è 38%. Ciò deriva in parte dalle differenti quote di presenza straniera (20%in Sardegna e 40% in Italia) e in parte dalla relativa incapacità del comparto turistico sardo di sfruttare in pino le sue potenzialità di industria diffusa e di “industria per l’esportazione” (il turismo internazionale è un’esportazione con costi a carico degli acquirenti, anziché essere noi a mandare i beni all’estero, sono gli stranieri a venirseli a prendere), potenzialità sfruttate in pieno dalle regioni leader; Calabria e Sicilia invece condividono la debolezza sarda.
Riportando la quota della spesa turistica e delle entrate turistiche sul totale dei consumi interni è possibile mettere il fenomeno turistico in una prospettiva tale da poterne valutare il peso reale sull’economia locale: la spesa turistica in Sardegna conta per poco più dell’11% sul totale dei consumi delle famiglie, registrando il fatto che in Sardegna si supera la quota media nazionale che è pari al 10,3%. Per quanto riguarda le entrate turistiche, in Italia sono pari al 7,9%, quasi un punto percentuale in più rispetto alla Sardegna. L’isola è a metà strada tra le regioni del Nord e quelle del Sud, distinguendosi dalle ultime ma molto lontana dalle regioni leader Veneto e Toscana.

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