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Metodiche di controllo della qualita' delle cure socio-sanitarie


quella dal lato dei pazienti/utenti che hanno trovato il loro primo riconoscimento nell'art. 14 del d. 502/92 e 513/93, poi riprodotto nel d.lgs 229/99. Questo approccio è partito spontaneamente, dal basso, sin dagli anni 80, da comitati più o meno informali detti poi “tribunali dei diritti del malato” o simili.
Nell'art. 14 del dlgs 502/92 sono esplicitati 5 tipi di indicatori di qualità dal lato dei pazienti: la personalizzazione dell'assistenza sanitaria; l'umanizzazione di tale assistenza; il diritto all'informazione; la qualità delle prestazioni alberghiere nelle strutture ospedaliere e di ricovero, verificate innanzitutto dalla soddisfazione o meno dei pazienti ospiti di tali strutture; la qualità delle attività di prevenzione delle malattie.
Quella di metodologi industriali che hanno applicato al controllo della qualità delle cure sanitarie strumenti di misurazione generici da organizzazione industriale. Il crescente assillo per il rialzo della spesa pubblica sanitaria e per le connesse razionalizzazioni ed economie da compiere nelle aziende, ha spostato la ricerca della qualità in una direzione opposta rispetto alla precedente. Ci riferiamo ai certificati ISO 9000 ottenuti su verifiche di prassi gestionali organizzative secondo standard industriali. Il successo dei certificati Iso 9000 (definiti quali sistemi di gestione della qualità) è tale da far pensare più al successo della quantità dei certificati che alla qualità. Lo scopo principale dichiarato dagli iso 9000 è di mettere a punto un insieme di norme di sistema qualità applicabile ad ogni impresa. Si tratta di una semplificazione con lo scopo di economizzare il tempo e il denaro.
In Europa la prima applicazione delle norme Iso 9000 è del 1987, e tali norme sono state adottate dalla comunità europea nel 1992. I certificati più conosciuti sono 3:
ISO 9001: è  il certificato più difficile da ottenere perchè concerne l'insieme delle attività dell'impresa: dalla concezione del prodotto o servizio alla produzione, all'installazione e alla verifica dopo la vendita effettuata.
ISO 9002: accerta dalla produzione dei servizi alla loro installazione.
ISO 9003: garantisce solo i controlli finali, il che lo esclude a priori da tutte le attività di servizi alle persone.
quella dal lato dei medici e di altri operatori sanitari, per un controllo della qualità clinica degli interventi medico-sanitari da ricercare soprattutto al termine delle cure. E' nei risultati delle cure (outcome) che l'ospedale trova la propria giustificazione sia verso il cittadino ammalato che verso l'operatore. Il controllo degli outcome non può essere ottenuto tutto dentro l'ospedale ma richiede un supplemento di controlli sul territorio, il che rende opportuno un network di comunicazioni assistenziali tra ospedale e territorio dopo l'exit dall'ospedale.
quella di un approccio più sociologico che, con un approccio sistemico, vada oltre il percorso per la valutazione della qualità nei servizi socio-assistenziali. Sempre meno i pazienti/utenti delle cure sanitarie possono essere assunti come ambiente umano passivo. La ricerca sociologica della qualità e del controllo delle cure sanitarie, malgrado il persistere di tante disuguaglianze sociali e territoriali nell'accesso ai servizi di cura e alle informazioni si di esse, ha da incorporare il crescere di tali miglioramenti in qualità.
Lo studio della qualità delle cure dovrò andare in direzione opposta al modello Iso 9000. La valutazione della qualità del servizio non potrà prescindere dal giudizio dell'utente e dei sistemi sociali degli operatori. Ma non si può collocare loro la complessità e gli adattamenti funzionali alle sfide dell'ambiente.

Tratto da VALUTARE LA QUALITÀ IN SANITÀ di Angela Tiano
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