Skip to content

L'attività di traduttore di De Roberto

L'attività di traduttore di De Roberto


Sappiamo che l'attività poetica di De Roberto è in buona misura rappresentata da traduzioni da due poeti francesi, Charles Baudelaire e Paul Bourget, vicini alla sua sensibilità, ai suoi interessi intellettuali e al suo estro. Di Baudelaire tradusse nove componimenti; di Bourget diciotto, secondo tempi e occasioni diversi e non sempre univoci. Di questo totale di 27 componimenti, quanti ne passarono tra le mani del Capuana all'epoca della lettera? Non possiamo avanzare alcuna ipotesi. Possiamo però affermare che l'indizio che collega il gruppo delle poesie di Baudelaire tradotte e l'interesse che De Roberto manifesta per i Fiori del male – interesse che si concretizza nel 1888  con due articoli– appare sfasato nel tempo e nel merito. In particolare il primo articolo, scritto in occasione di un libro di Eugene Crepet, nel quale prende spunto, confutandola vivacemente, dalla stroncatura di Brunetiere. In questa vivace confutazione appaiono, tra le numerose citazioni, le Armonie della sera e una strofa del componimento Moesta et errabunda, entrambi compresi nel canzoniere del Raeli. Vi appaiono, tra l'altro, come letture maturate nel tempo, per nulla recenti. Del resto De Roberto aveva manifestato assai precocemente un interesse per la poesia di Baudelaire, testimoniato dalla stessa affermazione del Raeli del 1923 che ricorda come molti anni prima avesse tentato una traduzione italiana delle poesie di Baudelaire. Ugualmente incerta è la datazione della traduzione di un componimento di Sully – Prudhomme, Era un uomo assai mite, quasi sempre ammalato, che compare solo nell'edizione del 1923.

Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Puoi scaricare gratuitamente questo riassunto in versione integrale.