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Gli 8 passi necessari a gestire un conflitto


Il conflitto va, quindi, gestito al fine di permettere alle parti di arrivare ad una soluzione ottimale.Qui di seguito elenchiamo 8 passi che possono aiutarci a gestire il conflitto:-

1.RICONOSCERE IL CONFLITTO
2.BLOCCARE L’ESCALATION
3.RICONOSCERE LA CONTROPARTE
4.CAPIRE I MOTIVI DELL’ALTRO
5.ESPRIMERE I PROPRI BISOGNI
6.RICERCARE IN MODO CREATIVO SOLUZIONI
7.INDIVIDUARE L’OPZIONE PIU’ SODDISFACENTE
8.CONSOLIDARE L’ACCORDO NEI MOMENTI DI CALMA

I primi 4 passi sono utili dal punto di vista cognitivo. Risolvere un conflitto vuol dire anche creare un ambiente consono nel quale vi possano essere spazi di riconoscimento reciproco. Fondamentale è quindi il raffreddamento emotivo. Attraverso questa fase, pur non venendo meno il coinvolgimento nell’azione (fondamentale e positiva), si permette all’individuo di escludere le manifestazioni più istintuali. Ciò consente di agire il conflitto in una dimensione analitica, propedeutica alla risoluzione dello stesso. La quinta fase è fondamentale dal punto di vista espressivo perché permette la creazione di una relazione fra i contendenti, fondamentale in un ambito cooperativo. Una volta stabilito il clima cooperativo sarà possibile la ricerca di soluzioni comuni soddisfacenti per entrambi. L’ultima fase è fondamentale perché ci ricorda che la cosa più importante è la relazione. Un conflitto non si risolve sempre bene. Le soluzioni possono essere tante e, talune, poco gradevoli. Le soluzioni del conflitto si giocano sull’asse della volontà di riavvicinamento e il rispetto per la dignità altrui.

Tratto da ANTROPOLOGIA CULTURALE E DELL'EDUCAZIONE di Barbara Reanda
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