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Cicli di riduzione per l’accettore finale





Il gradiente del flusso di protoni permette (indirettamente) la sintesi dell’ATP.
Il flusso di protoni scatena un cambiamento conformazionale nella proteina ATP-sintasi, avvicinando l’ADP a Mn. P entra nella sfera di coordinazione del Mn, che passa da Mn(II) a Mn(III). Pe estrazione di OH-, si forma P cationico che subisce attacco nucleofilo da H3PO4, formando l’ATP.

ΔG = -nFE
ΔE = ,26 V/mol
(1) NAD ↔ FMN A LIVELLO DEL COMPLESSO I
(2) Cyt b ↔ Cyt c1 (NON LIBERO) A LIVELLO DEL COMPLESSO III
(3) Cyt a ↔ Cyt aa3 A LIVELLO DEL COMPLESSO IV

Perché la pompa protonica abbia la massima efficienza, sui cambiamenti conformazionali (per sintetizzare l’ATP) bisogna superare un ΔE critico di 0,26 V/mol.

Ciò succede solo in tre passaggi (a livello dei complessi I, III e IV).
Si sintetizzano un numero minore di molti di ATP di quello previsto): da NADH (coinvolti i complessi I, III e IV) 3 ATP, da FADH2 (coinvolti i complessi III e IV, il complesso I non è coinvolto perché scarica direttamente su CoQ) 2 ATP. Tutto ciò è condizionato dal salto di potenziale.

Tratto da APPUNTI DI BIOCHIMICA di Marco Lazzara
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