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Indicazioni alla coronarografia in pazienti già sottoposti a bypass aortocoronarico


Angina instabile
Infarto miocardico con documentazione di ischemia residua
Angina da sforzo non contrallata dalla terapia medica
Test ergometrico o scintigrafico positivo

Quando la rivascolarizzazione coronarica è stata incompleta, un esame ergometrico o scintigrafico è opportuno per confermare la genesi cardiaca della sintomatologia e individuare l’estensione dell’area ischemica prima dell’esecuzione di una eventuale coronarografia. Quest’ultima viene indicata solo se l’area ischemica è estesa e/o corrisponde a territori passibili di una nuova rivascolarizzazione e/o in presenza di ischemia a bassa soglia.
In assenza di sintomi anginosi viene spesso effettuato un esame ergometrico di controllo 1 e 6 mesi dopo l’intervento. Tale esame viene poi prescritto con cadenza annuale.

Edemi da stasi venosa agli arti inferiori
È assai comune dopo prelievo di vena safena per bypass aortocoronarico, si verifica nel 20-40% dei casi e dipende dalle condizioni funzionali preoperatorie del distretto venoso. Sono più frequenti nel sesso femminile, in pazienti con varici o con linfedema cronico. Durano da 1 a 6 mesi dopo l’intervento e il trattamento è posturale (clinostatismo) e compressivo (calze o fasciature elasticizzate). I diuretici possono essere utili nell’immediato postoperatorio.

Tratto da APPUNTI DI CARDIOCHIRURGIA di Alessandra Di Mauro
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