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Il contenuto della dichiarazione dei redditi

Il contenuto della dichiarazione dei redditi


La dichiarazione dei redditi contiene tutti gli elementi attivi e passivi che concorrono a determinare il reddito complessivo del contribuente.
Un imprenditore, ad esempio, nella dichiarazione dei redditi dovrà indicare per gli elementi attivi: i ricavi, cioè i prezzi che ha riscosso per i propri beni o servizi; le plusvalenze, cioè il guadagno dalle vendite di beni strumentali; gli interessi, se aveva dei titoli  e ne ha riscosso gli interessi. Per gli elementi passivi dovrà indicare ad esempio i costi delle retribuzioni, se aveva dei dipendenti.
Si sommano tra loro tutte le voci, per l'importo globale, e si ottiene il reddito lordo.
Dal reddito lordo, nella dichiarazione, si sottrae l’insieme degli oneri deducibili, cioè quelle spese, che riguardano la persona del contribuente, di cui specifiche norme fiscali consentono la deduzione.
Con questa operazione si ottiene la base imponibile delle imposte sui redditi, il cosiddetto reddito netto.
Sulla base imponibile, si applica l'aliquota dell'imposta. L'imposta sui redditi si basa sugli scaglioni progressivi, per cui ad ogni scaglione di reddito corrisponde la relativa aliquota. Per determinare l’imposta lorda si dovranno sommare le singole quote di imposta, determinate moltiplicando il reddito di ogni scaglione per la relativa aliquota.
Dall'imposta lorda si devono togliere le detrazioni, cioè quelle spese riguardanti la persona del contribuente, cui specifiche norme fiscali consentono la detrazione, (ad esempio le spese mediche). Si ottiene così l’imposta netta a cui si dovrà togliere quanto già pagato cioè gli acconti  e le ritenute .
Il risultato finale che si ottiene potrà essere positivo o negativo. Se il risultato è positivo, si versa allo Stato il dovuto; se invece il risultato è negativo, o come si dice comunemente si è a credito, si aprono due possibilità per far valere questo credito nei confronti del fisco: si chiede il rimborso, barrando la casella nel modulo della dichiarazione, oppure si chiede di riportare questo credito al successivo periodo d’imposta.
Il contribuente effettuerà la scelta sulla previsione di utile nel successivo periodo: se riterrà che anche in futuro continuerà ad essere a credito, sceglierà il rimborso; se invece riterrà che l’anno successivo dovrà versare delle imposte, sceglierà di riportare il credito a quel periodo.
I casi di credito del contribuente che risultano dai conteggi precedenti non destano perplessità al fisco che farà i controlli necessari. Ben diverso è il caso per cui il contribuente vanti un credito dovuto ad un’interpretazione diversa di una norma che gli imporrebbe una quota di tributi inferiore a quanto già versato.

Tratto da APPUNTI DI DIRITTO TRIBUTARIO di Luisa Agliassa
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