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Architettura Romanica


Questo momento della storia dell’architettura avrà una grande risonanza perché la cultura del westwerk verrà ereditata tale e quale dal Romanico.

È importante leggere la continuità tra questa soluzione dell’opera occidentale del periodo carolingio e il suo permanere nell’ambito dell’architettura romanica.
Tra Carlo Magno e il romanico ci sono momenti della storia sociale e politica molto pesanti. Mentre Carlo Magno rinvigorisce la figura dell’imperatore e della chiesa, alla sua morte però chi seguirà non avrà la capacità di governare con la stessa forza. Per cui ci saranno sempre rivolte, e quella fede cristiana che era stata rilanciata da Carlo Magno subirà un altro contraccolpo. Sono i primi periodi in cui iniziano a circolare le prime eresie. Nascono i primi ordini religiosi e ciascuno imposta una sua regola che il più delle volte impone l’assoluto isolamento. Non è un caso che l’architettura romanica possa essere identificata come L’ARCHITETTURA DEI MONASTERI.
I monasteri nel bisogno di un isolamento è inevitabile che il monastero possa determinare una sua sede, un suo luogo ed espanderlo.
Il concetto è che il monastero è isolato, in una territorialità enorme, europea. Quindi sono assolutamente autonomi, organizzati per superare il quotidiano (mangiare, dormine,curarsi). C’è un governo del monastero con una disciplina rigorosa, infatti si seguono regole precise.

Anche la cultura ha un rapporto particolare, perché è censurata e il rapporto culturale, cioè la capacità di trasmettere il sapere, non è collegiale ma è uno a uno. Quando arriva un novizio viene affidato a un frate anziano, ed è con questo rapporto che avviene la trasmissione di conoscenza.

In questo periodo vi è il timore del nuovo che proviene da quei secoli. Quindi in ragione da una liberalità della fede si arriva a mescolare le lingue, i sentiti dire, ciascuno, soprattutto prima dell’anno 1000, reagisce al timore in modo diverso, raccontando “ho sentito dire che”.

Il Romanico prende alcuni elementi dal carolingio, soprattutto questo prospetto delle due torri che ha una forza virili nel presentare la chiesa.
Ma l’architettura romanica a bisogno di questa dimensione perché il concetto essenziale è che l’uomo è peccatore fuori dalla chiesa, dentro, attraverso il pentimento, può attuare una purificazione.
Il concetto è che questo avviene nella paura di Dio che è la figura che deve giudicar e punire, chi varca la soglia della chiesa sa già che sarà giudicato e punito.
Per agevolare il pentimento gli uomini sono convinti che l’elemento ambientale che favorisce questo è il buio perché isola e fa stare con se stessi, consente la concentrazione che è l’unica arma che consente di arrivare al pentimento.
L’elemento luminoso invece distrae.

Un ambiente buio si ottiene ingrandendo la struttura e riducendo i rapporti con l’esterno, quindi le finestre diventano feritoie.

Anche la struttura architettonica deve configurarsi con questa dimensione dell’errore, della paura; e anche soprattutto la soglia laddove il peccatore sta passando per entrare nella struttura religiosa è il punto massimo di ammonimento.

Non casualmente queste chiese romaniche sono popolate da figure severissime, magre, con sai, barbe, che ti guardano varcare la soglia.
Gli stessi sistemi di scarico delle acque piovane, l’elemento finale è la testa di un mostro.

Chi sta dentro la struttura è immerso nel buio, non ha distrazioni è isolato in se stesso. L’obiettivo è proprio questo, avviene attraverso una riduzione delle finestre e quindi con una quantità di luce molto ridotta che non è alla quota di calpestio della navata/e ma solitamente a un piano superiore. Il piano superiore, soprattutto quando la struttura è divisa in 3 navate, è definito da 2 gallerie parallele alla navata centrale. Quindi stanno su quelle laterali che si chiamano MATRONEI -> la loro funzione è particolare perché oltre ad ospitare delle finestrelle sui fianchi è uno spazio riservato ai funzionari della chiesa.

Si parla di TRIFORIO quando dalla navata centrale abbiamo un primo livello che comunica con le navate laterali e quindi un primo organismo di fori, un secondo che è quello del matroneo, e in cima il terzo foro che sarebbe quello diretto d’illuminazione tra l’esterno e la navata centrale. Triforio provocato da:
1° navate laterali
2° matroneo
3° finestre.

Perché le navate laterali hanno un ruolo importante all’interno della chiesa romanica? Perché nelle festività natalizie e pasquali la liturgia prevede un percorso processionale che avveniva dentro la chiesa, si usava sia la navata destra che sinistra per questo percorso che “prendeva in giro la chiesa”, all’interno del perimetro della chiesa.

Quello che avverrà nel gotico è l’opposto di quello che è avvenuto nel romanico.
Tanto nell’architettura romanica governa il buio quanto nell’architettura gotica governa la luce.
Nell’architettura romanica le pareti, soprattutto al primo livello, non hanno aperture sui fianchi, quindi questa parete bianca può essere decorata con l’affresco (tecnica che si da quando l’intonaco è fresco).
Nel passaggio al gotico avviene una rivoluzione. Perché in questa architettura non avremo più il supporto dei muri ma la loro smaterializzazione, quindi cade il supporto materico che tratteneva l’affresco e si passera a un’altra decorazione che saranno le grandi vetrate gotiche.

Tratto da APPUNTI DI STORIA DELL'ARCHITETTURA di Debora Neri
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