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Conclusioni


Nella riflessione francesi e tedesche su quartieri dell’esclusione, periferie e povertà è possibile cogliere alcuni elementi comuni.
Tramonta l’idea che la povertà investa solo settori specifici della società e si prende atto del lento processo di separazione e di isolamento sociale che assumono quasi le forme dell’autoisolamento e potrebbero rappresentare il preludio di una disintegrazione sociale delle città su larga scala.

In Francia si è affermato un concetto di exclusion legato all’oggettività di determinate situazioni di segregazione mentre in Germania si ricorre maggiormente al concetto di Ausgrenzung.
In Francia il dibattito oscilla intorno alle due polarità di una questione considerata prima sociale e poi urbana mentre in Germania si insiste sugli effetti di quartiere e sulla funzione escludente svolta da determinati luoghi anche perché le zone problematiche tedesche appaiono distribuite diversamente rispetto alla situazione francese e alcune di queste sono ancora in formazione, in Germania inoltre bisogna fare i conti con l’eredità della divisione infatti si hanno le Großsiedlung dell’est che seppur hanno bisogno di essere recuperate sotto il profilo architettonico appaiono meno segregate di quelle dell’ovest o addirittura delle banlieue francesi dato che le circostanze storiche hanno fatto in modo che nella parte orientale sia stata favorita la mescolanza sociale.
Nonostante le differenze che intercorrono tra un paese fortemente centralizzato come la Francia e un paese federale come la Germania, le scelte di politica sociale appaiono in qualche modo simile ovvero sia nel caso della Politique de la ville e la Soziale Stadt vi è un oggetto comune rappresentato dai quartieri in crisi e un obiettivo comune ovvero fornire a che vive l’opportunità di ripristinare un legame con la società urbana.
Un’altra differenza riguarda il fatto che in Francia tutto è cominciato prima che in Germania ovvero la decolonizzazione e l’inurbamento di massa che hanno creato una concretizzazione spaziale della separatezza sociale più evidente e drammatica di quella tedesca in quanto accompagnate anche da rivolte.

Le analogie tra la situazione francese e quella tedesca sono sempre più evidenti: vecchie e nuove forme del lavoro convivono e le problematiche delle vecchie e nuove periferie finiscono per innestarsi l’una sull’altra ovvero la forza lavora non qualificata finisce relegata in quartieri sensibili e le amministrazioni si trovano a dover combattere il formarsi di quartieri in cui si creano dinamiche di ghettizzazione e si concentrano individui sfavoriti, il rischio è quello che si formano quartieri sempre meno misti socialmente, delle vere e proprie isole di povertà.
È difficile intervenire su un processo in si innesca una reazione a catena in quanto la minor inclinazione della popolazione alla mescolanza sociale e una forma di mobilità socialmente selettiva si rafforzano, si assiste alla formazione di società separate che procedono senza mai incontrarsi.

Tratto da SOCIOLOGIA DELLA CITTÀ di Francesca Zoia
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