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Scrima e Cuttat



L’avenement philocalique dans l’Ortodoxie Roumaine proseguiva la teologia della diaspora ortodossa che dagli anni 20 aveva operato a Parigi (teologi che abbandonavano la russia con il bolscevismo), uno dei suoi massimi esponenti, Lossky, contribuì a riconsiderare l’esicasmo da parte di Guenon. L’articolo di S del 58 è una specie di saggio autobiografico, in cui egli si confronta con se stesso e con i vecchi “tradizionalisti”. Valsan comunque richiama proprio l’avenement per una conferma sul carattere iniziatico dell’esicasmo. L’aven. è un documento del forse nascente rapporto ecumenico Cattolici-Ortodossi. Le polemiche son prevalentemente rivolte ai Guenoniani in dissidio. Egli contrasta in particolare un certo J. A. Cuttat, diplomatico della tariqa di Schuon, che avversava un espandersi dell’esicasmo nel mondo occidentale e diceva agli occidentali di evitarlo. Diceva che la theosis=automatica risposta dello spirito, si raggiunge solo se la tecnica esicasta è ben eseguita. Ma così commetteva un grave errore: egli distingueva l’esicasmo dall’eresia dei messaliani per i quali una volta acquisita l’apatheia la venuta dello spirito santo aveva luogo in piena coscienza.. In una più recente versione C dice che il metodo esicasta è pericoloso anche per la sua tecnica psicofisica, che poteva produrre nell’esicasta l’illusione di interiorizzare la creazione. Conseguenze possibili di ciò: che si passasse dall’eucarestia a questa pratica tutta interiore dell’invocazione…e sul piano dogmatico l’esistenza di un' eucarestia interiore. Scrima replica. Innanzitutto precisa che per gli orientali l’uomo si definisce macrocosmo in relazione al Secondo Adamo = Cristo, suo centro. Ciò dimostra che l’esicasmo non vuole recuperare lo stato adamico primordiale. Inoltre l’assimilazione preghiera-eucarestia non si fa. Ed è inconcepibile sospettare che la preghiera del cuore voglia anche inconsciamente soppiantare l’eucarestia. Cuttat riprende molte idee da Schuon. Secondo Scrima il suo saggio rappresenta uno studio personale sull’esicasmo dipendente da categorie attinte altrove, e non uno studio sulle fonti e sul posto dell’esicasmo nella Chiesa. Quindi ribadisce il suo assunto (l’esicasmo come via interna alla chiesa). Nella produzione ulteriore di S temi come il richiamo alla tradizione ecclesiale dell’esicasmo come tradizione interna, al ruolo centrale dello starec per la filiazione dello spirito, resteranno suoi punti fermi. Egli avrà grandi incarichi nella chiesa ortodossa.

Tratto da ASCESI ESICASTA di Dario Gemini
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