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Lo splicing DELL'RNA

La sequenza codificante di un gene è una serie di codoni a tre nucleotidi che specificano a sequenza lineare degli amminoacidi del suo prodotto polipeptidico. Per le maggior parte dei batteri e dei fagi, la sequenza codificante è continua: il codone per un amminoacido è immediatamente adiacente al codone per l'amminoacido successivo. Ma non è sempre così per i geni degli eucarioti in cui la sequenza codificante è interrotta periodicamente da sequenze non codificanti. Le sequenze codificanti sono chiamate esoni, mentre quelle interposte sono dette introni. Le dimensioni e il numero di queste sequenza varia enormemente. Comunque, spesso gli introni (possono arrivare fino a 800 kb) sono più lunghi degli esoni (150 nt) che separano. Sia per i procarioti che per gli eucarioti, i geni sono trascritti in una singola copia di RNA, quindi il trascritto primario contiene sia esoni che introni. Il macchinario della sintesi proteica, però, è in grado di tradurre solo gli RNA messaggeri che contengono segmenti continui di codoni, quindi non ha modo di identificare ed evitare un blocco di sequenze non codificanti; per questo, gli introni vengono rimossi dai pre-mRNA attraverso un processo chiamato splicing dell'RNA. Questo processo converte il pre-mRNA in un messaggero maturo e deve essere molto preciso per evitare la perdita o l'aggiunta anche di un singolo nucleotide nei punti in cui gli esoni vengono uniti. Inoltre, alcuni pre-mRNA possono essere tagliati (spliced) in modi diversi, generando così degli mRNA alternativi. Ad esempio, possono essere escisse diverse combinazioni di introni. Questo fenomeno è detto splicing alternativo e, grazie a questa strategia, un gene può generare più di un prodotto polipeptidico.

Tratto da BIOLOGIA MOLECOLARE di Domenico Azarnia Tehran
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