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Libertà è solo una parola

Il neoliberismo si fonda su valori qual la dignità umana e la libertà individuale, minacciati dagli interventi statali che sostituivano il libero arbitrio con decisioni collettive. Dall'11/9 l'idea di libertà ha avuto un ruolo di primo piano negli USA, la guerra in Iraq - e le conseguenti ordinanze Bremer (privatizzazione delle imprese pubbliche e diritto alla proprietà privata delle attività economiche irachene da parte di aziende straniere, petrolio escluso ovviamente) - è stata fatta in nome della libertà. Gli USA si sono assicurati di creare in Iraq le condizioni ideali per l'accumulazione di capitale da parte degli investitori stranieri. Un esperimento simile era stato già fatto in Cile. Il golpe d Pinochet del '73 represse i movimenti sociali e "liberava" il mercato del lavoro da regolamentazioni e restrizioni. La rinascita dell'economia cilena fu affidata ai "Chicago boys", che aderivano alle teorie neoliberiste di Friedman. Insieme al FMI (Fondo Monetario Internazionale) questi privatizzarono i beni pubblici, le risorse naturali, la previdenza sociale e garantirono alle imprese straniere il rimpatrio dei profitti ottenuti in Cile. L'unico settore "statale" era quello del rame.

Tratto da BREVE STORIA DEL NEOLIBERISMO di Giulia Dakli
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