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Tensioni e contraddizioni dello Stato neoliberista

Vi sono però molte contraddizioni, innanzitutto su come interpretare il potere del monopolio e degli oligopoli. Nel caso dei "monopoli naturali" (distribuzione dell'energia elettrica, sistemi idrici) non avrebbe senso che ce ne fossero tanti in competizione, dunque una regolamentazione statale è inevitabile. Un altro punto scottante riguarda i difetti del mercato, per cui molti neoliberisti sostengono che degli interventi correttivi devono essere messi in atto ma attraverso dei meccanismi di mercato. Inoltre, si presume che tutti coloro che operano in un mercato abbiano un eguale accesso all'informazione, ma non è così: i pi˘ potenti sono meglio informati e dunque possono accedere pi˘ facilmente ad altre informazioni. Dunque con il tempo l'asimmetria tende ad aumentare e non ad appianarsi. Per quanto riguarda invece i problemi politici, il neoliberismo consacra la libera scelta dell'individuo ma non considera che gli individui potrebbero liberamente scegliere di associarsi in sindacati. I neoliberisti, per le loro paure (comunismo fascismo, ecc.) devono imporre limitazioni al governo democratico e affidarsi a istituzioni non democratiche e non tenute a render conto dei propri atti FMI, Federal Reserve, ecc.). La libertà delle masse viene limitata a vantaggio della libertà di pochi.

Tratto da BREVE STORIA DEL NEOLIBERISMO di Giulia Dakli
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