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Un’epistemologia costruttivista per la pedagogia della famiglia

Un’epistemologia costruttivista per la pedagogia della famiglia


Volgere lo sguardo alla famiglia presuppone un osservatore che non è esterno, ma partecipa alla costruzione del mondo che osserva. Vale a dire che non possiamo descrivere, guardare e conoscere una famiglia senza essere implicati nella nostra descrizione.
Non esistono genitori “inesperti”, “incompetenti”, “colpevoli” a cui fornire informazioni, colmare carenze, riparare disfunzionalità, ma solo genitori “in situazione” che, qui e ora, possono costruirsi una realtà di inesperienza, incompetenza, colpevolezza, pertanto genitori che si mostrano tali in quel contesto o appaiono tali a quell’osservatore.
Uno sguardo consapevole della propria parzialità riconosce le differenze che diventano la premessa per pensare l’intervento educativo. È un intervento educativo interessato più alla comprensione delle domande profonde di coloro a cui si rivolge che non al fornire risposte.

Tratto da BRICOLAGE EDUCATIVI di Anna Bosetti
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