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Caravaggio e Tiberio Cesari

Caravaggio e Tiberio Cesari


Per il monsignor Tiberio Cesari per la propria cappella in Santa Maria del popolo, Caravaggio esegue due tele:
I due dipinti sono la seconda versione seguita da Caravaggio dopo il rifiuto della prima parte degli eredi di monsignor Tiberio Cerasi, morto dopo averli commissionati:
* Conversione di San Paolo
Nella "Conversione di San Paolo" Caravaggio cambiò totalmente l’iconografia: nella prima, l’evento era rappresentato nel momento della fulminazione divina la cui presenza era visibile nella presenza di Cristo, con Saulo disarcionato e nell’atto di cadere per l’impennata del cavallo e con le mani portate agli occhi quale gesto di reazione all’accecamento da intensa illuminazione.
Nella seconda tela il momento è quello successivo all’illuminazione divina: il cavallo, che sovrasta la tela, è ormai tranquillo e tenuto dal palafreniere. Saulo è per terra con le braccia aperte e teso verso la sorgente di luce e ha gli occhi chiusi.
* Crocifissione di San Pietro
Nella "Crocifissione" è rappresentato il momento del sollevamento della croce, sulla quale il santo è già stato inchiodato, con una inquadratura ravvicinata che prende per intero lo spazio della tela. La forma plastica delle figure viene resa mediante il colore e la luce nel senso che le forme, realizzato con il colore, emergono grazie alla luce e non perché sono inserite in uno spazio prospettico preordinato. Qui la luce continua ad avere la funzione di rendere vero l’evento sacro rivelando la naturalezza dei gesti e degli atteggiamenti e la verità materiale delle cose come lo spessore delle stoffe, il carattere degli incarnati e la venatura del legno.

Tratto da CARAVAGGIO, LA VITA E LE OPERE MAGGIORI di Katia D'angelo
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