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Definizione cartografica di coordinate geografiche

Ogni punto della sfera è attraversato da un meridinao e da un parallelo, ed è pertanto individuabile da due coordiante geografiche: la latitudine (distanza angolare di un punto dall'equatore, e può essere nord o sud) e la longitudine (distanza angolare di un punto a est o ovest del meridiano scelto come fondamentale). In realtà la latitudine di un luogo è il valore dell'angolo al centro della Terra, formato dal lato che giace sul piano dell'equatore e da quello che passa per il luogo; la longitudine di un luogo è l'angolo al centro del piano del parallelo del luogo, con un lato passante per il meridiano fondamentale e l'altro per il luogo. 
Per calcolare la latitudine di un luogo basta calcolare l'altezza della stella polare sull'orizzonte mediante il sestante o il teodolite: i due angoli sono praticamente uguali. Normalmente si può calcolare misurando l'altezza del Sole sull'orizzonte. Negli equinozi la latitudine si ricava sottraendo da 90° il valore dell'angolo formato dal Sole, l'osservatore e il punto di intersezione tra l'orizzonte e la verticale del Sole. Negli altri giorni al risultato di questa differenza bisogna aggiungere (in primavera e in estate) o sottrarre (in autunno e in inverno) il valore della declinazione solare (che si legge negli almanacchi astronomici). 
Il calcolo della longitudine si esegue con l'ausilio del cronometro. Poiché il Sole compie un arco apparente di 15° all'ora, è facile calcolare, conoscendo l'esatta differenza oraria tra l'ora reale del luogo dove siamo e quella del meridiano fondamentale, la differenza in gradi del punto dal meridiano fondamentale. L'ora reale, però, è quella determinata in base alla culminazione del Sole sul meridiano passante per lo stesso luogo. 

Tratto da CARTOGRAFIA E TERRITORIO NEI SECOLI di Elisabetta Pintus
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