Skip to content

La cartografia nel Medioevo e il suo sviluppo nell’età moderna



Le rappresentazioni cartografiche che si svilupparono nei secoli d.c. e che raffigurano luoghi biblici e idee cosmografiche, desunte dalla Bibbia e da alcuni scrittori cristiani, sono caratterizzate dalla indicazione di Gerusalemme in posizione preminente rispetto al mondo abitato e dall’orientamento ad Oriente invece che a Settentrione. Caratteristici dell’epoca medievale furono i cosiddetti mappamondi, dove l’Oriente era in alto e le terre conosciute (Europa, Asia e Africa) venivano separate da una T, indicante il Mediterraneo nel tratto verticale, il Tanais (Don) e il Nilo nei semitratti orizzontali sinistro e destro. Le terre incognite erano nella posizione inferiore. Soltanto i mappamondi successivi alla scoperta dell’America e ad altri viaggi potranno tenere conto delle nuove conoscenze. In conseguenza di queste, delle contemporanee introduzioni della stampa e dell’incisione su legno e rame, nonché degli affinamenti tecnici, dei procedimenti geometrici, della costruzione di strumenti di precisione, si ottenne la fioritura di nuove carte generali e regionali, che raccolte formano gli Atlanti. L’Italia e l’Olanda nel 500 – 600 furono gli stai maggiormente attivi in questo tipo di pubblicazione.
Nel fervore che caratterizzò gli studi geografici del periodo moderno, anche la cartografia nautica prese nuovo slancio rispetto alle prime, seppure importanti e precise carte nautiche, dette anche carte marine e portolani che, visualizzando non solo l’area mediterranea, ma soprattutto le nuove rotte oceaniche, traendo indubbi vantaggi dalla bussola e dalla Rosa dei venti. Nel panorama cartografico si accenna solo alle riproduzioni in pianta di città, campagne e di edifici che rivestono notevole importanza per gli studi storici, economici ed architettonici.
Dal secolo XVIII ogni stato cominciò ad elaborare una propria carta topografica con scale e proiezioni diverse, ma con il medesimo ellissoide di base. La Francia fu il primo stato a dotarsi di carta topografica nazionale con proiezione cilindrica traversa a scala 1:86.400 sotto la direzione di Cassini de Thury. Alle realizzazione cartografiche esposte, stilate secondo la conoscenza diretta del territorio da parte del cartografo, subentrano quelle derivate da informazioni di foto aree e da satellite. Oggi è possibile mediante anche l’uso del GIS e di Internet comporre a tavolino e in tempi rapidi un nuovo tipo di cartografia tematica e dinamica di grande utilità per lo studio della geografia.

Tratto da CARTOGRAFIA di Gabriella Galbiati
Valuta questi appunti:

Continua a leggere:

Dettagli appunto:

Altri appunti correlati:

Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:

Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.