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Introduzione del Campione



Uno dei primi con l’ICP è stato l’introduzione del campione. Se il plasma opera a frequenze di circa 5 MHz, si ottiene un plasma di forma molto simile a una lacrima. Il campione tende a raccogliersi nella regione ad alta temperatura, dove la resistenza dovuta all’espansione del gas è più grande. Una tale forma perciò risulta avere un inefficiente riscaldamento del campione. Il plasma anulare, ottenuto a frequenze più alte, dà un incremento di efficienza nella desolvatazione, volatilizzazione ed eccitazione del campione. Questo plasma a forma anulare assomiglia di più ad una ciambella quando viene visto dal davanti. La forma risulta dall’effetto dello skin-depth del riscaldamento indotto. Come la frequenza del generatore di RF viene aumentata, i cammini della corrente a vortice si muovono più vicini all’esterno o alla regione superficiale del plasma. Il riscaldamento più grande avviene nella regione delle alte correnti a vortice. La regione centrale del plasma (il buco della ciambella) è perciò in qualche modo più freddo, il che riduce la resistenza all’introduzione del campione.
A causa dell’efficiente desolvatazione e volatilizzazione nell’ICP, il modo d’introdurre il campione più largamente usato è l’introduzione diretta di un aerosol da un nebulizzatore a camera spray. Il nebulizzatore penumatico a flusso incrociato è il più comune, sebbene vengano impiegati anche nebulizzatori ad ultrasuoni. I campioni possono anche essere introdotti nelle sorgenti ICP come vapori da strumenti di atomizzazione elettrotermica e generatori d’idruri, o da colonne cromatografiche. Questa versatilità nell’introduzione dei campioni è una delle maggiori ragioni del successo dell’ICP nelle analisi pratiche.

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