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La questione di teatralità nel cinema


Ma se Racine, Shakespeare o Molière non sopportano di essere portati al cinema con una semplice registrazione plastica e sonora, è perché il trattamento dell'azione e lo stile del dialogo sono stati concepiti in funzione della loro eco sull'architettura della sala. Ciò che queste tragedie hanno di specificamente teatrale non è tanto la loro azione quanto la priorità umana, quindi verbale, data all'energia drammatica. Il problema del teatro filmato, almeno per le opere classiche, non consiste tanto nella trasposizione di un'azione dalla scena allo schermo quanto nella trasposizione di un testo da un sistema drammatico ad un altro, conservando tuttavia la sua efficacia. Non è quindi essenzialmente l'azione dell'opera teatrale che resiste al cinema ma, oltre i modi dell'intreccio che forse sarebbe facile adattare alla verosimiglianza dello schermo, la forma verbale che le contingenze estetiche e i pregiudizi culturali ci obbligano a rispettare. E proprio questa che si rifiuta di lasciarsi prendere nella finestra dello schermo. La storia dei fallimenti e dei recenti successi del teatro filmato sarà dunque quella dell'abilità dei registi riguardo ai modi di mantenere l'energia drammatica in un ambiente che la rifletta, o almeno le dia sufficiente risonanza perché essa sia ancora percettibile dallo spettatore di cinema. Cioè di una estetica non tanto dell'attore quanto della scenografia e del montaggio.
Le ragioni di un fallimento.
Si capisce quindi come il teatro filmato sia radicalmente votato al fallimento quando si riporti, da vicino o da lontano, ad una fotografia della rappresentazione scenica, anche e soprattutto quando la macchina da presa cerca di farci dimenticare la ribalta e le quinte. L'energia drammatica del testo, invece di tornare all'attore, va a perdersi senza eco nell'etere cinematografico. Si spiega così come un'opera di teatro filmata possa rispettare un testo, essere ben recitata in una scenografia verosimile e sembrarci totalmente annientata. Ma al di là dell'estetica della scenografia, sulla scena e sullo schermo, vediamo bene che in ultima analisi il problema posto è quella del realismo. Questo è il punto a cui si torna sempre quando si parla di cinema.

Tratto da CINEMA E TEATRO TRA REALTÀ E FINZIONE di Gherardo Fabretti
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