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Mutazioni nelle cellule somatiche e genetica del cancro

Si ritiene che la mutazione somatica possa avere un ruolo importante nell'eziologia di malattie degenerative come il cancro e in processi fisiologici come l'invecchiamento. L'idea che il cancro abbia una base genetica risale al 1914, quando osservando la presenza di anomalie cromosomiche in pazienti affetti da tumori, Theodor Boveri formulò la teoria della mutazione somatica, teoria che non fu presa molto in considerazione per quasi mezzo secolo, fino a quando tornò alla ribalta grazie alla scoperta del cromosoma Philadelphia (Ph) nella leucemia mieloide cronica (CML). Oggi sappiamo che alla base del cancro ci sono mutazioni che alterano l'espressione di particolari geni e che in certi casi queste mutazioni sono presenti nelle linea germinale e quindi possono essere ereditate ma, più spesso, avvengono in cellule somatiche e quindi non vengono trasmesse alle generazioni successive. Comunque, durante il processo di cancerogenesi la cellula acquista funzioni che promuovono la proliferazione cellulare e ne perde altre che servivano ad impedire la crescita: questo eventi sono, sostanzialmente, il risultato di mutazione che trasformano proto-oncogèni (per lo più, geni addetti al controllo della proliferazione) in oncogèni (promotori di proliferazione incontrollata) o che inattivano geni oncosoppressori (inibitori della proliferazione). Le mutazioni di queste due categorie di geni concorrono a spingere la cellula verso una sempre maggiore indipendenza dai meccanismi di controllo. La proliferazione incontrollata è la caratteristica più evidente, ma non l'unica, delle cellule tumorali, il cui fenotipo comprende anche: 1) la capacità di eludere la sorveglianza immunitaria che tenderebbe a riconoscere ed uccidere le cellule anormali; 2) la produzione di fattori che inducono la formazione di vasi sanguigni (angiogenesi) che invadono il tumore, facilitandone lo sviluppo; 3) la capacità di invadere altri tessuti e metastatizzare; 4) la capacità di andare incontro a frequenti cambiamenti genetici (instabilità genomica).

Tratto da CITOGENETICA E MUTAGENESI AMBIENTALE di Domenico Azarnia Tehran
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