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I redditi dei coniugi: dal cumulo alla tassazione separata


Quando fu introdotta l’IRPEF, i redditi della moglie erano imputati al marito, che era soggetto passivo di imposta sia per i redditi propri, sia per quelli della moglie.
I redditi dei due coniugi erano così cumulati, e si aveva, a causa della progressività dell’imposta, una tassazione dei redditi dei coniugi più elevata rispetto alla tassazione individuale.
Il sistema del cumulo penalizzava la famiglia, e fu perciò dichiarato incostituzionale.
In materia di comunione legale e di fondo patrimoniale, la legge prevede che i relativi redditi si imputano a ciascun coniuge per metà del loro ammontare netto, salva diversa pattuizione convenzionale.
Per i figli minori, la legge prevede che i redditi dei loro beni soggetti all’usufrutto legale dei genitori sono imputati per metà del loro ammontare netto a ciascun genitore; per i redditi, invece, derivanti da una attività lavorativa, i genitori, come rappresentanti legali, devono presentare la dichiarazione dei redditi di pertinenza dei figli minori.

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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