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Il rapporto obbligatorio d'imposta


Si deve peraltro riconoscere che la tesi dichiarativa risulta inappagante se, come viceversa è avvenuto soprattutto all’inizio, non si ha cura di dare ad essa una più compiuta articolazione, la quale tenga conto in modo adeguato e soddisfacente delle vicende che si accompagnano all’insorgenza del rapporto obbligatorio di imposta.
In effetti, si appalesa indispensabile distinguere, con riferimento ai tributi che appartengono alla categoria di quelli con accertamento, una duplice fase:
1. la prima, che si può definire statica, sul terreno della quale si collocano la norma impositiva e la fattispecie imponibile, la cui concretizzazione genera l’obbligazione tributaria rapportabile alla norma predetta;
2. la seconda, a carattere dinamico e non meno rilevante dell’altra, è preordinata all’attuazione del rapporto obbligatorio già insorto giuridicamente mediante la determinazione quantitativa della prestazione, culminando nell’adempimento di quest’ultima e nel correlativo soddisfacimento della pretesa creditoria di cui è titolare il soggetto attivo del rapporto medesimo.
È in questa seconda fase che si collocano i vari atti provenienti vuoi dal contribuente, vuoi dall’amministrazione finanziaria; atti che in sede di ricostruzione del fenomeno debbono essere raggruppati secondo categorie omogenee in funzione della natura e degli effetti loro propri.

Tratto da CONCETTI SUL DIRITTO TRIBUTARIO E SULL'IVA di Stefano Civitelli
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