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L’indissolubilità del matrimonio in altre culture


In ogni caso, su questa faccenda del principio dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale non si possono non notare due aspetti. In primo luogo, il Cristianesimo non ha affatto l’esclusiva di questo principio. Non sono molte le società che lo adottano; ma il Cristianesimo non è comunque il solo. In secondo luogo, vi sono società che hanno fatto proprio questo principio non soltanto in maniera del tutto indipendente dal Cristianesimo, ma soprattutto in maniera assai più rigorosa.
Nella concezione hindu una donna, una volta sposata, è sposata per sempre; e non esiste la possibilità di divorzio: la donna deve fondere la propria identità con quella del marito.
Sembra quasi di poter affermare che indissolubilità e monogamia vadano necessariamente insieme; la monogamia è però solo tendenziale.
Gli Inuit dell’Alaska settentrionale mostrano come questo sia possibile. Presso questo popolo, il divorzio consiste in una semplice interruzione della coabitazione e dei rapporti sessuali.
Il rapporto tra due individui, una volta “stabilizzato”, viene fatto durare per tutta la vita dei suoi membri, indipendentemente dal fatto che i rapporti sessuali e di co-residenza siano protratti o no. Il che vuol dire che il divorzio, tra gli lnuit dell’Alaska settentrionale, pur così facile e diffuso, non ha l’effetto di porre termine del tutto a un rapporto matrimoniale. Il divorzio ha soltanto I’effetto di disattivare il rapporto, non di scioglierlo completamente. Il ri-matrmonio non è sostitutivo e non richiede la fine del matrimonio precedente; ovvero, i nuovi rapporti non prendono il posto dei precedenti, ma vi si aggiungono.
Qui l’indissolubilità, invece di legarsi alla monogamia, genera una situazione di matrimoni plurimi, in qualche modo coesistenti. Gli Inuit dell’Alaska hanno un modello forte a cui ispirarsi per organizzare questo tipo di rapporti che si vengono a generare con il ri-matrimonio è il co-matrimonio.
Secondo questa modalità, due coppie, le quali decidono, pur mantenendo separate le loro abitazioni, di scambiare per brevi periodi i propri partner sessuali.
Insomma, per gli Inuit l’indissolubilità si applicava non soltanto alla coppia, ma anche ai legami tra le coppie che si univano grazie all’istituzione del co-matrimonio.

Tratto da CONTRO NATURA (UNA LETTERA AL PAPA) di Anna Bosetti
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