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L’attività di venture capital. il finanziamento alle nuove aziende a base tecnologica

Con l’espressione venture capital si è soliti individuare un’attività d’investimento e di finanziamento dell’impresa volta a sostenere la nascita e lo sviluppo di aziende indipendenti a elevato potenziale di crescita. L’attività di finanziamento è svolta attraverso il conferimento di capitale di rischio e di strumenti cosiddetti quasi equity da parte del finanziatore. Il venture capital è quindi un particolare segmento del più ampio mercato del private equity nell’ambito del quale si caratterizza essenzialmente per la natura di azienda finanziata, per le peculiarità dell’investimento e per la pluralità degli investitori presenti, che non sono solo di matrice finanziaria.
Si può dunque sottolineare che:
- gli investimenti spesso si concentrano nei settori in cui l’attività di ricerca scientifica e la tecnologia sono fattori chiave della competizione
- in termini di stadio del ciclo di vita dell’impresa, il venture capitalist privilegia l’investimento nelle fasi di avvio e di primo sviluppo
- anche settori diversi da quello finanziario possono rivestire un ruolo propulsivo per la nascita e lo sviluppo delle aziende finanziate.

In particolare la scelta di concentrare l’intervento di finanziamento sia nei settori a elevato contenuto tecnologico sia nelle fasi di creazione dell’impresa si giustifica con gli elevati ritorni  che un finanziatore può conseguire da un simile investimento. Infatti i settori tecnologici sono spesso generatori di nuovi prodotti/mercati che consentono di cogliere elevati tassi di crescita della domanda oppure riescono a innovare un mercato già esistente, acquisendo in tal modo un forte e duraturo  vantaggio competitivo. L’investimento nelle fasi di avvio consente all’investitore di comprare le azioni dell’azienda a un prezzo conveniente rispetto alle sue potenzialità di creazione del valore poiché essa in quel momento non ha ancora iniziato ad esprimerle; di conseguenza in caso di successo, il venture capitalist si porrà nelle condizioni per acquisire l’incremento del valore aziendale dato agli azionisti.
Perciò aziende di nuova costituzione e appartenenza a settori a base tecnologica sono i caratteri  che solitamente hanno le aziende finanziate e partecipate dai venture capitalists negli USA. L’esportazione del venture capitalist verso l’Europa è iniziata a partire dagli anni 70 e ha avuto nel Regno Unito il terreno più fertile. La diffusione nell’Europa continentale è stata invece più lenta e difficoltosa. Ciò dovuto principalmente, da una parte, alla distanza culturale che c’è tra mondo scientifico e finanziario e, dall’altra, alla scarsa focalizzazione dell’apparato produttivo verso i settori a base tecnologica che caratterizza numerosi paesi, tra cui l’Italia. In particolare in Italia non vi è alcuna propagazione significativa degli operatori del venture capital classico e le poche operazioni condotte sono state spesso effettuate da investitori esteri di matrice anglosassone.
In Europa dunque l’attività di venture capital è spesso assimilata a una generica attività di finanziamento alle nuove imprese, indipendentemente all’appartenenza a uno specifico settore produttivo, e ad attività generali del capitale per lo sviluppo. Quindi spesso di ha una concezione di venture capital commerciale che presenta logiche d’investimento assimilabili a quelle del private equity.

Tratto da CORPORATE E INVESTMENT BANKING di Alessandra Depaola
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