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La scelta del mercato regolamentato di quotazione

L’emittente deve scegliere il mercato regolamentato su cui far negoziare la propria azione:
MERCATO NAZIONALE DI INSEDIAMENTO
MERCATI ESTERI

La quotazione sui mercati esteri presenta sempre e comunque maggiore complessità. L’emittente si trova  a fronteggiare l’incertezza derivante dalla necessità di rispettare i canoni di una securities law e di una regolamentazione di borsa diversa da quella del proprio paese, quindi meno nota. Inoltre deve sobbarcarsi l’onere di intrattenere rapporti con organi di borsa e autorità amministrative straniere, il che implica dover adattarsi a un diverso e meno interpretabile modo di operare della vigilanza. Gli svantaggi dei mercati esteri consistono dunque in normative diverse, regole contabili diverse, quotazioni più elevate.
Alcune imprese di grandi dimensioni mantengono una quotazione sia su un mercato regolamentato domestico, sia su uno o più mercati esteri dando vita al cosiddetto fenomeno di dual listing o, anche, di multiple listing.
Negli ultimi anni il panorama delle borse mondiali ed europee in particolare, sta subendo trasformazioni importanti che modificano le logiche di scelta del mercato di quotazione da parte dell’emittente. Le singole borse stanno subendo un processo di trasformazione che impatta sulla loro natura istituzionale e sull’economics del business in cui sono impegnate. Innanzitutto si afferma un modello in cui la gestione dei mercati regolamentati è attività d’impresa da svolgersi con fine di lucro, con la conseguente trasformazione delle borse in società per azioni. In secondo luogo è in atto un processo di integrazione trasnazionale, le borse di più paesi si uniscono per dar luogo a un unico circuito di contrattazione.
In terzo luogo per realizzare la propria finalità di lucro, ciascuna società di gestione di mercati regolamentati persegue politiche di marketing aggressivo, sia differenziando la propria offerta di ambienti di quotazione e di trading attraverso la gestione di una pluralità di mercati regolamentati aventi diverse caratteristiche, sia prevedendo, all’interno di uno stesso mercato, più segmenti differenziati o per requisiti di quotazione o per regime di pubblicità delle operazioni concluse.

Attualmente Borsa Italiana gestisce tre mercati azionari a cui le società possono chiedere l’ammissione:

il Mercato Telematico Azionario (MTA)
il Nuovo Mercato
il Mercato Espandi (piccole e medie imprese ma stabili e durature)

Il Mercato Telematico Azionario è suddiviso in 3 segmenti:

a. Blue Chip
b. STAR (segmento titoli alti requisiti)
c. SBO (segmento Borsa ordinaria)
I requisiti di ammissione a ciascun mercato e a ciascun segmento sono:

Tratto da CORPORATE E INVESTMENT BANKING di Alessandra Depaola
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