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L'analogia nell'interpretazione della legge

L'ANALOGIA NELL'INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE


“se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe” (art. 12, 2°co.).
Tra le due fattispecie c'è identità di ratio quando la giustificazione può riguardare anche il caso non regolato.
Divieto di analogia per le norme penali e quelle eccezionali.
I principi generali servono a risolvere controversie riguardanti casi non previsti, nel caso in cui l'analogia non può essere applicata. Le clausole generali sono norme ampie, che consentono al giudice di concretizzare il criterio di comportamento genericamente prescritto. L'interprete traduce la regola astratta in una regola più concreta, idonea al caso sottoposto al suo giudizio.

Tratto da CORSO DI DIRITTO PRIVATO di Sara Zauli da Baccagnano
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