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La tappa di verifica di un progetto sociale


La tappa della verifica o della valutazione degli esiti o risultati si fa ex-post e serve a verificare i risultati ottenuti stimando:
• L’efficacia: la capacità del progetto di raggiungere gli obiettivi fissati,
• L’impatto: tutti i cambiamenti indotti dal progetto, esclusi quelli connessi agli obiettivi,
• La rilevanza: ovvero la capacità del progetto di incidere su problemi di rilevanza sociale,
• L’efficienza: intesa come rapporto costi/ricavi,
• La produttività: ossia il rapporto fra risorse impiegate e output ottenuti,
• La trasferibilità e riproducibilità del modello, in termini di metodologie, know how, buone prassi e soluzioni organizzative attivate dal progetto.
Per una buona valutazione sono necessari degli indicatori, intesi come caratteristiche, o variabili, osservabili (o calcolabili) che ci danno un’indicazione su un certo fenomeno, che deve comunicare delle informazioni. Un indicatore deve essere chiaro e comprensibile nella sua forma finale e deve rappresentare proprio ciò per cui è stato costruito.
Gli indicatori devono rispettare sia requisiti metodologici (validità, attendibilità), sia requisiti legati a problemi di natura concettuale (pertinenza, rilevanza, specificità, sensibilità) e, prima di decidere quali indicatori utilizzare, bisognerà fare una scelta legata alla fattibilità, cioè che tenga conto dei costi e degli sforzi necessari per rilevarli.
Pertinenza: l’indicatore è pertinente se misura una caratteristica essenziale del fenomeno che si vuole misurare.
Rilevanza: se è possibile scegliere tra più indicatori pertinenti, la scelta dovrebbe avvenire in base alla loro rilevanza, cioè all’importanza della caratteristica del fenomeno colta dall’indicatore.
Specificità: l’indicatore costituisce una caratteristica esclusiva del fenomeno esaminato, cioè deve ridurre al minimo i rischi di falsi positivi.
Sensibilità: l’indicatore è capace di evidenziare differenze nel livello, nell’intensità del fenomeno.
Validità: una misura è valida se misura proprio il fenomeno o quegli aspetti del fenomeno che con essa si vuole studiare.
Attendibilità: si riferisce alla precisione e alla ripetibilità della misurazione.
Fattibilità: la scelta finale rispetto al numero e al tipo di indicatori da utilizzare va fatta tenendo conto sia delle proprietà e delle caratteristiche degli stessi, che della finalità e importanza della ricerca e delle risorse disponibili e attivabili.
Gli indicatori possono essere suddivisi in base a molteplici criteri; se si utilizza il criterio della vicinanza dell’indicatore con il fenomeno che si vuole rappresentare, essi si dividono in:
• Diretti: rappresentano direttamente il fenomeno o l’oggetto della conoscenza,
• Indiretti o proxi: rappresentano elementi che sono, o si presumono, in relazione con il fenomeno oggetto d’analisi.
L’indicatore può essere qualificato anche in base all’obiettivo per cui viene utilizzato:
• Indicatori valutativi: permettono di valutare se e in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi di un’attività programmata.
• Indicatori di processo: utilizzati per valutare le modalità di implementazione del progetto.
• Indicatori di esito: vengono utilizzati per la valutazione degli esiti finali dell’intervento. Essi possono suddividersi in indicatori di efficacia, di impatto e di efficienza a seconda che vangano utilizzati per stimare, rispettivamente, l’efficacia, l’impatto e l’efficienza di un intervento.

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