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La composizione dell’inquadratura


Equilibrio dei vuoti e dei pieni che all’interno dell’inquadratura compone una armonia o disarmonia a seconda delle esigenze della narrazione.

Il primo interrogativo è la ricerca dell’equilibrio, perché una determinata inquadratura necessita di uno specifico equilibrio ad essa legato, la composizione di questa inquadratura deve regolarsi rispetto ad una dialettica tra equilibrio e dinamismo. Più l’inquadratura è composta e ben equilibrata minore sarà la sua spinta dinamica. Più è scomposta più percepiremo dinamismo.

La prima regola da utilizzare nella composizione dell’inquadratura è la regola dei terzi.
Segnare due linee verticali e due orizzontali che servono a tagliare l’immagine in modo tale che i punti di incrocio tra queste due linee rappresentino i punti di forza dell’inquadratura.

L’inclinazione dell’inquadratura è essenziale per comprendere i significati dell’inquadratura stessa.
Quella dal basso trasforma i personaggi in giganti, quella dall'alto lo trasforma in formichine, indebolisce il personaggio ed è collegato al concetto della paura.
Lo spettatore viene guidato grazie alle scelte di regia


Tratto da CRITICA DEL CINEMA di Nunzia Marullo
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