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Crescita economica con l'espansione coloniale

La crescita economica viene calcolata attraverso:
- PIL, prodotto interno lordo: quantità di beni prodotti da un paese in un tempo dato, tendenzialmente un anno.
- prodotto interno procapite

L’Europa del 1500-1600, per la prima volta nella storia, misura una crescita del PIL intorno al 3-4 % l’anno, soprattutto in Francia, Olanda e Inghilterra.
Questa crescita è legata ad una crescita economica, dalla fine dell’Impero Romano lo popolazione per la prima volta cresce, in particolare quella francese e inglese.
La popolazione cresce grazie innanzitutto alla scomparsa della peste, all’apertura del continente ai commerci con le colonie che arricchiscono i porti europei e i loro retroterra, all’espansione delle città sedi governative dei nuovi stati assoluti e crescita di molti centri urbani minori, ai progressi delle attività agricole produttive, grazie al maggiore sfruttamento dell’energia idrica e delle risorse minerali e forestali, all’aumentata gamma di cibi e alla maggiore igiene urbana e personale. Inoltre il maggior numero di persone che dovevano trovare da vivere o spingeva verso un migliore utilizzo di campi già coltivati, spingeva verso la colonizzazione di terre ancora inabitate.
La conquista del continente permetteva di trovare nuovi spazi e mercati.
Questo aumento demografico genera una pressione di domanda sulle risorse agricole.

L’Europa ha bisogno di produrre di più, verrà quindi messa a coltura più terra ed aumenta l’estensione produttiva, verranno quindi messe a frutto terre relativamente vicine, soprattutto differenziate dai climi, dalle risorse naturali e dalla densità di popolazione. Tutto ciò genererà relazioni mercantili interregionali.


Cresce l'inflazione a causa dell'espansione coloniale


L’afflusso di oro e argento proveniente dal Nuovo mondo, genera l’inflazione, perché aumenta la circolazione della domanda rispetto ad un’offerta statica.
INFLAZIONE: aumento dei prezzi, ovvero il rapporto tra il costo di produzione e il valore della moneta.
Se c’è in giro molta moneta, e quindi la popolazione è disposta a comprare, ma l’offerta è sempre stabile, i prezzi tendono a salire e cresce l’inflazione.
Quindi la crescita economica è contemporanea alla crescita dell’inflazione. Questo favorisce i debitori, che in questo modo devono pagare di meno perché il valore della moneta è sceso, e penalizza i creditori, che recupereranno di meno. Quindi tutti quei proprietari, creditori rispetto agli affitti dei contadini, vogliono rivedere i canoni di locazione. Avverranno delle rivolte dei contadini.
Il mercante imprenditore invece guadagna da questa situazione. Viene definita inflazione da profitti, quindi si ritrova con un guadagno in più. Questi soldi, soprattutto in Francia e in Inghilterra, meno in Spagna e Portogallo, verranno investiti in nuove attività.


Crescita sulle attività commerciali nell'area atlantica grazie all’inflazione

L’inflazione genera una rivoluzione commerciale (avvenuta nel 1500) e ha come protagonisti l’Olanda con Amsterdam, il Belgio con Anversa e l’Inghilterra della Regina Elisabetta I.
Con la rivoluzione commerciale avviene il passaggio dalla centralità dell’Italia (area mediterranea) alla costa Atlantica, legato al commercio con le colonie dell’Asia, dell’Africa e del Sud America. Si commercia quindi a livello mondiale. Gli inglesi hanno colonie nel sud-est asiatico, mentre gli spagnoli nel sud America.
La Spagna e il Portogallo affidano la gestione dei commerci allo stato, alla corona, a funzionari pubblici.
L’Inghilterra, la Francia e l’Olanda, invece, affidano la gestione dei commerci ad operatori privati per la prima volta. Questi però hanno dei problemi:
- hanno bisogno di capitali per i trasporti
- aumentano i rischi di trasporto, dove se qualcosa andava male, venivano perse grosse quantità di capitali.
Le regole sono libere perché la casa reale non ha influenza sui commerci, infatti non fornisce le navi. Però questi problemi generano nuovi atteggiamenti in chi gestisce i flussi commerciali.

Grandi imprese commerciali grazie all'espansione coloniale: la compagnia delle Indie orientali


Tutti gli imprenditori privati si rifanno ad un modello sviluppato nel Medioevo: la Società in nome collettivo. Per formare questa società, si univano più persone, che mettevano in comune i capitali, si dividevano i rischi di mercato e le spese. Questa realtà viene chiamata compagnia regolata, tipico modello olandese.
I mercanti avevano diritto di monopolio su alcune aree e una volta che si associavano, mettevano in comune le risorse ad esempio per comprare le navi. Inoltre venne creato un organismo che coordinava e gestiva.
DIFETTI:
- c’erano molti conflitti sulla spartizione delle aree
- spesso qualche mercante non rispettava le regole.
In Inghilterra fanno una piccola modifica, che segnerà la storia economica e finanziaria occidentale.
Separano la gestione dalla proprietà: alcune persone avevano il compito di gestire i flussi (comprare le navi, vendere, commerciare), mentre altri mettevano i capitali e in cambio avevano degli interessi. Chi metteva i capitali poteva anche fare l’agricoltore, il commerciante, erano persone disposte ad investire del capitale.
In questo modo chi metteva i capitali non aveva il rischio di gestione.
Questa realtà si evolverà in Società per azioni: ovvero la raccolta di capitali, senza coinvolgerli nella gestione. Il patrimonio della società è diviso in tante quote messe in vendita, a persone che non gestiscono la proprietà e annualmente ricevono utili.
Viene creato un mercato finanziario. Si può affermare che sia nato prima il mercato finanziario che il sistema produttivo industriale.
15 marzo 1600 : viene costituita la Compagnia delle Indie Orientali inglese
1602 : viene costituita la Compagnia delle Indie Orientali olandese
Queste società hanno avuto successo per il meccanismo economico, perché se fallisce la società, fallisce la gestione, non gli azionisti che diventano creditori della società, a differenza della Società in Nome Collettivo.
Inoltre lo stato diede a queste due compagnie, l’esclusiva sul mercato, chi voleva commerciare, doveva per forza passare per la Compagnie delle Indie.
La Compagnia era una sorta di amministratore della corona. Ad esempio i gestori della Compagnia olandese venivano nominati dalla Corona.
Mentre i gestori della Compagnia inglese venivano nominati dagli azionisti con il crescere delle attività.
La società tendeva a dividere il capitale in quote e cercare nuove fonti di finanziamento per aumentare il capitale. Tutto questo genera un mercato.


Nascita delle Borse


Con la creazione del mercato, subentra la necessità di:
- avere delle REGOLE, per comprare e vendere le quote (azioni) : CODICI DI COMMERCIO
- avere un LUOGO per le contrattazioni: BORSA VALORI
- avere degli OPERATORI PROFESSIONALI che si occupino di vendita e acquisto delle azioni : AGENTI DI CAMBIO
Le Borse di Amsterdam e di Londra sono le prime.
L’economia di mercato nasce appunto tra la separazione tra proprietà e gestione, senza chi risparmi e investe non può avvenire lo sviluppo economico commerciale.

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