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Caio Cotta sulla natura degli dei



Se gli dei han realtà puramente mentale, che differenza fa se pensiamo all'ippocentauro o al dio? Gli altri filosofi chiamano la vostra "penetrazione di immagini nella mente", impressione fallace. Queste fantasie vi vengon tutte da Democrito. Ma perchè allora la medesima persona si presenta alla mia e alla tua mente in immagini diverse? e le immagini di esseri che non posson esistere come scilla e la chimera? e le immagini che vengono mentre si dorme? Come dimostri che il movimento delle immagini è ininterrotto,o eterno? Se dici che è sufficiente il numero infinito di atomi, ciò assicurerà l'eternità dell'universo? Poi ricorri a un criterio assurdo, il principio dell'equilibrio (isonomia) dicendo che siccome esiste una natura mortale deve necessariamente esisterne una immortale. Quindi se gli uomini nascon sulla terra devon nascere anche in acqua? Se anche gli atomi esistessero non potrebbero mai produrre forme e colori e vita urtandosi. Dunque voi non dimostrate l'immortalità del Dio. E la beatitudine? sappiamo che è impossibile senza virtù. Ma la virtù è attiva, il vostro dio inattivo. Dunque senza virtù. Dunque non è beato. E quali beni conosce la sua vita? I piaceri del corpo, forse...come il vostro Epicuro che dice di non concepire alcun bene che non abbia relazione con piaceri sensuali e osceni. Ma da quale fonte il dio si procura tali piaceri? Se così fosse la natura umana avrebbe più mezzi per viver felice (miele, fiori,..), sarebbe dunque più dotata di mezzi per esser felice? Ma tu ritieni inferiori i piaceri che solleticano i sensi. Io non critico il criterio del piacere, ma il fatto che i vostri dei sono privi di piacere e dunque neppure beati. Che sian privi di dolore non è sufficiente. Ma tale dio agitato per l'eternità dall'urto degli atomi, come fa a non aver paura di morire? Dunque tale dio non è neppure eterno. Epicuro ha anche scritto su santità e pietà verso gli dei.

Tratto da "DE NATURA DEORUM" DI CICERONE di Dario Gemini
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