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Data e contenuto "De natura deorum"



LIBRO 1: discorso di Velleio con: a) attacco alla teologia platonica e stoica - b) excursus su sistemi di filosofia da Talete a Diogene - c) esposizione della teologia epicurea. Epicuro descrive gli dei come aggregati risultanti dalla collisione fortuita degli atomi - la percezione della divinità deriva da immagini di atomi provenienti da essa che colpiscono la mente umana. POi la natura divina è assolutamente felice perchè non emotivamente coinvolta anche rispetto all'uomo. Qui dunque c'è polemica contro il panteismo provvidenziale stoico, che identifica mondo e mente divina (= fuoco, principio che pervade il mondo). L'universo e la vita umana appaiono organizzati dalla provvidenza degli dei secondo un disegno finalistico (stoici).
LIBRO 2: dottrina stoica. a) dimostrazione dell'esistenza degli dei - b) descrizione della natura degli dei dimostrando che a )il mondo e b) la vita umana sono oggetto della cura provvidenziale degli dei
LIBRO 3: Critica di Cotta alla teologia stoica.
Fonti: su Epicuro si pensa a Lucrezio e agli epicurei Fedro e Zenone di Sidone. Nel 2° libro si pensa al "peri theon" di Posidonio. Nel 3° libro sembra esser Carneade, che però non lascio scritti...quindi un suo intermediario come Clitomaco.
Data: il testo fu completato dopo la pubblicazione delle tusculanae disputationes. Stesura quindi tra il 45 a.c.e il 44 a.c. Si pensa comunque all'estate del 45. Il dialogo sembra invece collocarsi tra l'82 (data della morte di Quinto Scevola, citata) e il 76 (perchè Cotta è ancora pontefice massimo e non console). Quindi potremmo dire che è datato 76 a.c. Il testo ebbe particolare fortuna tra gli apologisti cristiani: lo citano Tertulliano, Arnobio e Lattanzio.

Tratto da "DE NATURA DEORUM" DI CICERONE di Dario Gemini
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