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Divinità in Grecia nel "De natura deorum"



Molte altre divinità sono state poi istituite e designate dai Greci con nomi più sapienti. Chiamavan col nome del dio ciò che da lui derivava, perchè ciò che apporta vantaggio non avviene senza una benevolenza divina. Così chiamavan Cerere le messi e Libero il vino. Furon divinizzati anche vizi innaturali, e dei che producevan singoli vantaggi. Furon elevati al cielo benefattori come Ercole, Castore e Polluce, siccome le loro anime sopravvivevano e godevano di vita eterna. Da un'altra teoria fisica derivò una moltitudine di dei, che rivestiti di forme umane furon cantati dai poeti, ma riempendoci di superstizione. In Grecia le teorie fisiche a volte eran nascoste dietro leggende, come il cielo mutilato da Saturno poi incatenato dal figlio Giove. L'aria fu divinizzata col nome di giunone, Nettuno deriverebbe da nare=nuotare..e siccome in ogni cosa inizio e fine han grande importanza, vollero Giano primo nei sacrifici perchè il nome deriva da ire=andare.. Apollo si pensa sia il sole, diana la luna...quindi da fenomeni naturali si è pervenuti a dei immaginari e falsi. Questo ha generato false credenze ed errori causa di confusione e superstizioni: tutto è stato trasformato a somiglianza della fragilità umana, compreso il loro animo turbato. Ma il culto migliore degli dei è venerarli con mente e voce pure. Anche i nostri antenati han distinto superstizione da religione. Furon chiamati superstiziosi coloro che facevan sacrifici per timore...religiosi coloro che riconsideravano con cura ciò che riguarda il culto degli dei, da relegere che deriva da eligere. Relegere = leggere di nuovo, riconsiderare.

Tratto da "DE NATURA DEORUM" DI CICERONE di Dario Gemini
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