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La scuola della riforma


Col 21° secolo, 2° grande riforma scolastica, dopo quella di Gentile del ’23.
1° passo del nuovo progetto di riforma (Berlinguer – ’96): nuova scuola capace di rispondere alla domanda di formazione per tutte le età generazionali + duplice obiettivo: diritto allo studio e qualità dell’istruzione.
3 binomi principali:
1.    centro/periferia: criteri dialettici e pluralistici per giungere al traguardo dell’autonomia scolastica: al centro (Ministero Pubblica Istruzione) spettano compiti di indirizzo (politiche, piani nazionali di studio) e controllo (servizio di valutazione nazionale). Alla periferia (scuola militante) spettando compiti di gestione in quanto soggettidi autonomia (conduzione del proprio modello organizzativo: tempi, spazi, uso dei docenti e opportunità territorio, programmi, laboratori)
2.    educazione/istruzione: per ottenere il traguardo di una società conoscitiva, conferire una nuova identità e centralità all’istruzione, ammodernando le conoscenze e abbattendo la tradizionale gerarchizzazione delle discipline, = un’0istruzione socialmente spendibile, metacognitiva e fondata sull’imparare a imparare che affranchi l’educazione durante la formazione scolastica
3.    obbligo/post obbligo: nuova articolazione dei cicli scolastici: scuola dell’infanzia(0-6 anni – nido + materna), scuola di base (6-13 anni – elementari e medie), scuola secondaria (13-18 anni – formazione professionale e indirizzi liceali)

Tratto da DIDATTICA GENERALE di Antonella Bastone
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