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La rilevanza delle fonti del diritto comunitarie


Posta la natura costituzionale della norme sulle fonti e ricordato che la Costituzione italiana reca una disciplina tendenzialmente esaustiva delle fonti primarie, va anche detto che, in conseguenza del vasto e incisivo processo d’integrazione europea, la stessa disciplina delle fonti ne risulta profondamente influenzata, se non altro perché quelle comunitarie, pur collocandosi tra le fonti primarie, non risultano previste, per lo meno in modo esplicito, dal testo costituzionale.
Ciò ha indotto le diverse istanze degli Stati membri, inizialmente, a tentare una giustificazione costituzionale di un fenomeno che incrina seriamente il monopolio statale della produzione normativa, derogando alle regole costituzionali in materia.
In un secondo momento si pose il problema dell’inquadramento delle fonti comunitarie nei sistemi nazionali e quello, conseguente, dei rapporti tra le fonti comunitarie e quelle interne.
Infine, a mano a mano che le fonti comunitarie manifestavano la loro superiorità su quelle nazionali, si pose il problema dell’individuazione dei limiti all’ingresso delle fonti comunitarie in riferimento ai valori costituzionali supremi.

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