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Caratteristiche degli accrodi endoprocedimentali

Caratteristiche degli accrodi endoprocedimentali


"Le figure degli accordi (a 10 anni dalla loro introduzione) vivono una emblematica, precaria esistenza virtuale, mentre sono del tutto ignote perché non riscontrabili nella prassi fattuale della realtà giuridica." (B. Cavallo)

2ANALISI DELL'ORIGINARIO ED IMMUTATO MODELLO NORMATIVO

Il punto di riferimento del nostro diritto positivo è l'art. 11 della legge 241/1990. il legislatore ha poi introdotto una sola novella integrativa (comma 1 bis) al fine di favorire la conclusione di quegli accordi che non ancora si riscontravano nella prassi; si prevedeva un potere propositivo in capo al responsabile del procedimento. Questo ritocco ridondante mostra subito le difficoltà del realizzarsi si questo istituto. (B. Cavallo)

IL PARADIGMA PER GLI ACCORDI ENDOPROCEDIMENTALI

L'amm. procedente, in persona del suo responsabile,, può chiedere la fase istruttoria con un accordo, che determina, disciplinandolo, il contenuto di quello che poi sarà il provvedimento finale. L'accordo è il logico e naturale coordinamento della partecipazione del procedimento.
I soggetti intervenuti nel provvedimento, nel prestare memorie e documenti, costituiscono il presupposto legittimante la sola amm. agente a procedere verso l'ulteriore fase pattizia.
L'esercizio discrezionale del potere rifugge da una conclusione autoritativa accedendo ad una soluzione pattizia, concordata con il destinatario del provvedimento e con gli altri eventuali soggetti intervenuti nel procedimento.
L'accordo fissa il contenuto del provvedimento finale, esaurendo la congrua ponderazione degli interessi, tradizionalmente compiuta in solitario dal responsabile del procedimento. Si consuma così, nella soluzione concordata tutta la discrezionalità nell'esercizio del potere; per questo il provvedimento finale si pone in posizione servente rispetto all'accordo: non vale il contrario.
"In accoglimento delle proposte avanzate nelle memorie può concludersi l'accordo": norma riduttiva solo sul piano letterale poiché sembra limitare il compito dell'amm. ad una mera rilevazione meccanica. Tuttavia già l'espressione duale "osservazioni e proposte" consente di individuare una dimensione molto più ricca in questa fase preliminare dell'attività pattizia.
L'amm. procedente, già nelle osservazioni formulate nelle memorie può rilevare possibili ipotesi propositive che potrebbero conferire in un accordo sulla base di successive intese.
Accordo endoprocedimentale: l'aggettivazione sottolinea l'interiorità nel procedimento. Non tutti i procedimenti sono in grado di chiudersi ricorrendo al modello civilistico considerato (acc. Endo..).

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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