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Caratteristiche di volontareità e volizione nell'atto amministrativo

Caratteristiche di volontareità e volizione nell'atto amministrativo


Mancando la ponderazione degli interessi, nell'atto non si riscontra quell'elemento volitivo caratterizzante il provvedimento.
Secondo la concezione tradizionale, mentre nel provvedimento la volontà, quale elemento essenziale determina il contenuto volitivo del medesimo, nell'atto è sufficiente che la volontà dell'amm.si diriga unicamente a fare la dichiarazione di scienza, di opinione, di apprezzamento.
L'elemento della volontà ricorrerebbe comunque  per tutti gli atti amministrativi, in quanto tutti sono atti volontari, derivano cioè la loro esistenza dalla volontà di un organo della p.a.
La volontà è cosa diversa dalla volontarietà: quest'ultima esprime una volizione diretta alla produzione dell'atto, anche nell'ipotesi di esercizio non discrezionale del potere. L'obbligatorietà dello schema legale non impedisce all'amm. di volere l'inizio del procedimento e la sua conclusione obbligata con l'emanazione dell'atto: ad una volontarietà di tipo procedimentale si aggiunge quella finale in ordine all'atto, che la p.a., pur essendo vincolata dalla norma, adotta con la volontaria consapevolezza di adempiere ad un suo preciso obbligo giuridico.
La volontarietà comunque non incide sul contenuto della dichiarazione di scienza o di conoscenza.
Nel provvedimento c'è una volizione specifica nella e della ponderazione degli interessi ritualmente intervenuti (ovvero fatti intervenire) nel procedimento (caso 1).
Anche nell'atto amm. non si può escludere una volizione dell'amm. agente in ordine a quella dichiarazione che è io regolamento del medesimo (caso 2).
Nel caso 1, la volizione è diretta ad individuare un assetto nuovo degli interessi, nuovo in quanto il provvedimento sarà il nuovo comando giuridico, che disciplinerà come norma speciale il conseguente rapporto amministrativo.
Nel caso 2 invece manca il carattere della novità, perché la volizione del regolamento nell'atto amm. si limita a volere l'adozione di uno schema legale tipico, cioè già previsto e predeterminato dalla norma.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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