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Definizione di annullamento d'ufficio

Definizione di annullamento d'ufficio


Definizioni varie di annullamento d'ufficio: potere di annullamento che spetta alla stessa amm., la quale ha provveduto, concludendo con l'atto invalido il procedimento di primo grado (autoannullamento); identico potere attribuito all'autorità gerarchicamente superiore all'amm. già procedente (annullamento gerarchico).
 Vi è poi il provvedimento di annullamento, adottato d'ufficio da una di queste amministrazioni, poiché il provvedimento di riesame è stato sempre dalla medesima autorità avviato con sua iniziativa. Infine l'annullamento, sempre d'ufficio dell'atto invalido, quale misura sanzionatoria comminata all'invalidità dalla amm. agente in sede di sua autotutela.
La distinzione tra autoannullamento e annullamento gerarchico è stata ritenuta di scarsa importanza perché non riflette alcuna differenza strutturale: in entrambe le ipotesi si tratta di un potere concorrente tra le 2 amm., cui è unitariamente assegnata una competenza a carattere non esclusivo. Il potere viene ripartito solo tra le 2 amm. legate dal comune vincolo di appartenenza ad una scala gerarchica.
La figura dell'autoannullamento può sussistere solo quando la mancanza di un superiore gerarchico non consenta l'individuazione di altra amministrazione dotata del potere di annullamento (es. annullamento d'ufficio degli atti emanati dal governo). Meno frequenti sono le ipotesi di autoannullamento giustificato dalla competenza esclusiva dell'organo titolare.
Al di là di queste variazioni i 2 poteri di annullamento sono identici: il provvedimento di primo grado non può essere invalidato solo per i vizi originari sia di legittimità che di merito, a seguito di un procedimento di riesame il cui esito provvedimentale ha natura unitaria ed effetti comuni. Ne segue che si potrebbe dubitare che si tratti di 2 poteri diversi, piuttosto che di uno stesso potere ripartito tra 2 amm., unitariamente intese per il vincolo gerarchico  che le avvince.  
(chiarire questa frase)
 Qui si tratta di chiarire se il potere di annullamento d'ufficio possa, indipendentemente dagli esiti del provvedimento di riesame, essere esercitato in qualunque tempo. La mancanza di termini brevi o determinati è stata interpretata come l'impossibilità di applicare alla tematica l'istituto della prescrizione (questa convinzione non pare condivisibile).
Nella più autorevole tradizione giuridica si era ammesso che la prescrizione potesse costituire un limite all'esercizio illimitato nel tempo del potere di annullamento da parte del governo. Il decorso del tempo attiene non tanto alla consumazione del potere di annullamento, quanto alla sua non esercitabilità per l'intervenuta immodificabilità della situazione soggettiva che si è consolidata sulla base dell'atto ritenuto invalido e che si vorrebbe annullare.  
Saranno i termini di prescrizione aventi possibile correlazione con il fatto compiuto ad avere rilievo per impedire l'esercizio del potere di annullamento d'ufficio, il quale per effetto di questa prescrizione non si esaurisce, ma non potrebbe comunque esercitarsi, incontrando nella situazione soggettiva difesa dalla prescrizione, un limite invalicabile.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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