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Definizione di spazialità e temporalità del provvedimento amministrativo


Tutt'ora non è una nozione chiara.
L'orientamento prevalente lo definisce distinto dal contenuto come la cosa o più in generale il diritto che il contratto trasferisce, oppure la prestazione che una parte si obbliga a favore dell'altra; inoltre sono stati attribuiti i requisiti di possibile, lecito, determinato, determinabile.
L'oggetto assume il ruolo di elemento essenziale.
Nell'ambito amministrativo l'oggetto potrà essere non solo una cosa, ma anche una persona fisica (nelle sanzioni disciplinari) ovvero può consistere in un comportamento.
L'esercizio discrezionale del potere amministrativo non può non avere una determinata o determinabile unità di spazio e di tempo in cui concretizzarsi.
L'unità di spazio più utilmente si colora quando l'oggetto ha come riferimento una res: ma tale res, di perse stessa, non è l'oggetto senza la mediazione di tempo e spazio (possono esserci infatti limiti temporali e spaziali, di luoghi).
La materialità dell'oggetto trova rispondenza nella sua rappresentazione, non soltanto fisica, mediante quelle unità di tempo e spazio percepite dall'amministrazione per collocare, appunto nel tempo e nello spazio, l'esercizio concreto del suo potere.
Inoltre non si può parlare di liceità essendo presumibilmente lecito l'esercizio del potere da parte dell'amministrazione; parimenti poco significativo appare il requisito della possibilità.

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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