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Le forme di annullamento degli atti amministrativi

Le forme di annullamento degli atti amministrativi

L'autotutela dell'amm. non si esaurisce nell'annullamento d'ufficio e in quello governativo.
La legge attribuisce al singolo ministro il potere di annullamento nei confronti degli atti provenienti da un comparto dell'amm. da lui direttamente dipendente, comunque al di fuori di qualsiasi rapporto di tipo organizzativo gerarchico: si tratta di atti collegiali inseriti transitoriamente nella struttura dicasteriale. Siamo in presenza di provvedimenti di altri enti pubblici, sui quali il superiore ministro esercita un'attività di vigilanza.
Si potrebbe parlare di annullamento ministeriale differenziato dagli altri: sarà la norma a stabilire le molteplici forme di annullamento ministeriale, fissando talvolta termini entro cui il potere deve essere esercitato o estendendo la verifica non solo ai vizi di legittimità ma anche di merito del provvedimento di primo grado.
Un potere di annullamento può essere attribuito anche al prefetto da una normativa speciale che si è ridotta dopo l'introduzione dell'istituto regionale: nel caso di atti invalidi emanati da amm. locali, non legate alla prefettura da nessun vincolo di gerarchia: annullamento prefettizio (le altre caratteristiche sono identiche all'annullamento ministeriale).
Tutte le concessioni urbane edilizie, illegittime perché in contrasto con gli strumenti urbanistici, sono sottoposte ad un potere di annullamento regionale: si è passati dall'annullamento governativo a quello regionale per le ex licenze edilizie illegittime. Questo potere ha carattere generale e deve essere esercitato entro un duplice termine: dieci anni dalla data di adozione del provvedimento e diciotto mesi dall'accertamento della violazione urbanistica.
Tutti gli atti emanati dai dirigenti delle amm. statali, come organi dotati di legittimazione separata rispetto al ministro, possono formare oggetto di riesame, in quanto illegittimi. Non si tratta di annullamento gerarchico ma è una competenza funzionale attribuita al dirigente dalla normativa specifica che ha disciplinato le attribuzioni della dirigenza statale. Il brevissimo termine perentorio (40 gg) entro il quale il ministro può esercitare il suo potere sta a significare come non sia ammissibile l'annullamento gerarchico, sottospecie dell'annullamento d'ufficio: il potere viene esercitato senza incontrare termini preclusivi ed estendendosi anche al merito del provvedimento invalido (non riconducibilità all'annullamento gerarchico).

Tratto da DIRITTO AMMINISTRATIVO di Beatrice Cruccolini
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