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I fenomeni rilevanti per la disciplina antimonopolistica

Tre sono i fenomeni rilevanti per la disciplina antimonopolistica nazionale e comunitaria:
intese: comportamenti concordati tre imprese, anche attraverso organismi comuni, volti a limitare la propria libertà di azione sul mercato. Sono vietate le intese che hanno per oggetto o per effetto di impedire, restringere o falsare, in maniera consistente, il gioco della concorrenza all'interno del mercato (le intese vietate sono nulle ad ogni effetto).
Abuso di posizione dominante: vietato è solo lo sfruttamento abusivo di tale posizione con comportamenti capaci di pregiudicare la concorrenza effettiva. Ad un'impresa in posizione dominante è vietato di: imporre prezzi o altre condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose; impedire o limitare la produzione, gli sbocchi o gli accessi al mercato; applicare condizioni oggettivamente diverse per prestazioni equivalenti. Oggi è vietato nell'ordinamento nazionale anche l'abuso dello stato di dipendenza economica nel quale si trova un'impresa cliente o fornitrice rispetto ad un'altra anche in posizione non dominante sul mercato. Per dipendenza economica s'intende la situazione in cui un'impresa sia in grado di determinare, nei rapporti commerciali con un'altra impresa, un eccessivo squilibrio di diritti e di obblighi (valutata tenendo conto anche delle reali possibilità per la parte che ha subito l'abuso di reperire sul mercato alternative soddisfacenti);
Concentrazioni: si ha quando: due o più imprese si fondono dando così luogo ad un'unica impresa; due o più imprese, pur restando giuridicamente distinte, diventano un'unica entità economica; due o più imprese indipendenti costituiscono un'impresa societaria comune. Le concentrazioni diventano però illecite e vietate quando danno luogo a gravi alterazioni del regime concorrenziale del mercato (solo per le concentrazioni di grandi dimensioni). Se la concentrazione vietata viene ugualmente eseguita o se le imprese non si adeguano, sono previste pesanti sanzioni pecuniarie inflitte dall'Autorità.

Tratto da DIRITTO COMMERCIALE di Alexandra Bozzanca
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