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Concetto di Curia Regis (Corte regia)


Il potere del sovrano e la delega ai feudatari
Nel quadro di questa ripartizione, Guglielmo organizza anche l’amministrazione della giustizia. Il Re è la fonte di ogni potere, egli quindi in linea teorica ha anche il potere di risolvere le controversie. Tuttavia se da un lato il re organizza un proprio Tribunale (Curia Regis), dall’altra parte riserva a tale Corte unicamente le cause dal suo punto di vista più importanti: la Curia Regis ha competenza a risolvere le cause relative alle finanze regie, all’investitura dei vassalli, alla proprietà ed al possesso dei beni immobili, nonché alle cause penali fonte di pericolo per la pace del Regno. Il Re è direttamente a capo della Curia Regis.
Per tutte le altre cause vengono istituiti dei Tribunali locali: le Corti Baronali. Esse sono strutturate nel singolo feudo, coordinate dal signore feudale.
La curia regis
La corte regia, allorché si trova a giudicare, applica sempre la stessa soluzione allo stesso problema motivando la condanna piuttosto che l’assoluzione con le “consuetudini immemorabili del regno”.
Per quanto riguarda le corti baronali, il feudatario si rimette a degli esperti che hanno una visione locale e di conseguenza applicano gli usi locali. Ciò causa un’applicazione diversificata delle regole a seconda del luogo.
Col passare del tempo i sudditi si accorgono che la Corte Regia risolve le controversie in modo più efficiente ed adeguato rispetto a quanto fanno le corti baronali. Ecco allora che i sudditi, allorché si vedono prospettare la possibilità, tentano di adire la corte regia anziché la corte baronale.
Il problema è però che la corte regia è un Tribunale speciale, e non un Tribunale di diritto comune aperto a tutti quanti. Esso interviene solo con riferimento a certi problemi, ed interviene perché il Re accetta di conoscere di quella controversia.
Quindi adire il Tribunale regio anziché il Tribunale Baronale significava prima di tutto presentare una supplica al Re, cercando di convincerlo a conoscere la causa. Ecco perché se da un lato la corte regia estende la sua competenza, dall’altro lato entra in gioco solo se il supplicante riesce a convincere il Re. Ed a questo fine il supplicante cerca sempre di dimostrare che il suo problema, qualunque esso sia, mette in pericolo la pace del Regno.
Col passare del tempo accade che si sviluppano dei casi-tipo, cioè delle forme di presentazione della supplica con delle modalità tali che sulla base delle esperienze precedenti si sapeva che la curia regis avrebbe accettato la causa.

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