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segue c) l’armonizzazione regolatoria

L’armonizzazione serve ad avvicinare i vari ordinamenti degli Stati membri tra loro molto diversi, come lo erano i regimi esistenti in materia di servizi pubblici.
L’Art. 94 del Trattato CE introduce una disposizione generale in materia di armonizzazione delle disposizioni nazionali che incidono sull’istituzione e il funzionamento del mercato comune, finalizzata ad eliminare tutte le barriere esistenti. In particolare, questa norma richiedeva l’Unanimità dei voti del Consiglio Europeo, cosa che portò evidenti difficoltà nel processo di armonizzazione.
Per ovviare al problema, fu introdotto l’attuale Art. 95 del trattato CE, che cambia la procedura da utilizzare per accelerare il processo di armonizzazione: “Procedura di Codecisione”, usata per l’approvazione di qualsiasi disposizione legislativa a livello europeo, la quale prevede l’approvazione a maggioranza qualificata sia del Consiglio che del Parlamento Europeo, rendendo, così, l’intero processo legislativo (e implicitamente anche quello di armonizzazione) più rapido.

L’armonizzazione è distinta in 2 fasi:
- una 1^ serie di Direttive volte all’abolizione dei diritti speciali concessi dagli Stati ad alcuni soggetti divenuti monopolisti del settore: introducono il Principio di Concorrenza.
- una 2^ serie di Direttive che introducono la Regolazione Economica (3 tecniche: misure asimmetriche, gestione risorse scarse, principio di servizio universale) attraverso l’individuazione di soluzioni comuni per risolvere problemi legati ai vari settori.

I problemi incontrati da questo processo armonizzatorio sono:
- la diversità del grado di apertura dei diversi settori di servizio pubblico. Anche se determinati settori sono liberalizzati, sussistono delle difficoltà tecniche che impediscono la piena apertura degli stessi alla concorrenza. Inoltre, in alcuni settori, mancano le Autorità di Regolazione Settoriale, ed al loro posto l’attività di controllo è svolta dallo Stato, che per definizione, crea degli ostacoli alla libera concorrenza.
- l’autonomia discrezionale in capo agli Stati nel recepimento delle Direttive Comunitarie di Armonizzazione. Le tecniche specifiche , le modalità ed i tempi di recepimento, sono lasciati alla decisione dei vari Stati.
- la compatibilità con i processi di liberalizzazione presenti a livello internazionale. Molto spesso, le norme sull’armonizzazione si sono trovate in contrasto con quelle previste a livello internazionale dal WTO.

Tratto da DIRITTO DEI SERVIZI PUBBLICI di Michele Fanelli
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