Le funzioni ausiliarie della Pubblica Amministrazione: la funzione consultiva

Comprendono la funzione consultiva e la funzione di controllo che, nei casi più importanti, sono svolte da apparati costituzionali esterni alla P.A.
La funzione consultiva è l'attività diretta ad aiutare chi debba prendere una decisione a farlo nel modo migliore.
L’amministrazione consultiva partecipa allo svolgimento dei procedimenti che concretamente curano gli interessi pubblici collaborando nella preparazione delle decisioni in modo che si tenga conto di tutti gli elementi rilevanti.
Gli atti consultivi, detti pareri, si inseriscono nella fase istruttoria del procedimento che porta all’emanazione dei provvedimenti amministrativi.

I pareri possono essere:
a) obbligatori o facoltativi, i primi sono pareri che l’amministrazione deve richiedere, i secondi sono pareri che l’amministrazione può richiedere, ma non vi è tenuta;
b) vincolanti o non vincolanti, i primi sono pareri da cui la decisione non può discostarsi (non si ha una decisione di un organo tenendo conto del parere di un altro, si ha una co-decisione dei due apparati), i secondi sono invece pareri che possono essere ignorati dalla decisione finale previa naturalmente motivazione;
Alcuni esempi di pareri possono essere:
1. proposte, suggerimenti riguardanti una decisione che taluni apparati proponenti possono essere legittimati a fare ad altri apparati decidenti, possono riguardare anche l’opportunità stessa di prendere una decisione e, in tal caso, sembrano svolgere più una funzione di amministrazione attiva che consultiva;
2. voti, sono i pareri del Consiglio di Stato, hanno grande rilievo in quanto sono obbligatori per tutti gli atti di Governo e dei Ministri, per le amministrazioni statali e regionali sono invece facoltativi.
Di per sé gli atti consultivi non fanno nascere posizioni giuridiche soggettive, sarà dopo l’eventuale emanazione dell’atto finale che anche l’atto consultivo farà sorgere diritti e doveri.