Definizione di fattispecie criminosa

Descrizione schematica di un accadimento di vita, alla quale corrisponde lo specifico contenuto di disvalore del reato da essa stessa espresso. La fattispecie incarna il disvalore.
La fattispecie è costituita da una pluralità di “dati” o “elementi” descrittivi, ciascuno dei quali concorre con tutti gli altri a costituire l’insieme in cui consiste quella sorta di “fotografia” di vita che è ogni singolo reato, di omicidio del consenziente (art. 579) o di interferenze illecite nella vita privata altrui (art. 575).
Ognuno di tali elementi della descrizione (rectius della fattispecie) concorre in modo essenziale, in virtù della relazione biunivoca, alla individuazione del contenuto di disvalore del reato, di quel contenuto e non di un altro. È il consenso dell’ucciso che “fonda” lo specifico disvalore dell’omicidio del consenziente come un disvalore diverso (e minore) da quello dell’omicidio volontario semplice.
In sostanza , ogni elemento della fattispecie concorre a fondare ed a esprimere nel contempo quello specifico disvalore del fatto, al quale il legislatore ha ritenuto di reagire penalmente e di reagire con una determinata risposta sanzionatoria. Dunque sebbene il contenuto di disvalore del reato sia “portato” dall’insieme degli elementi costitutivi della fattispecie, ciascuno di essi ha un ruolo essenziale nella fondazione delle specifico disvalore del reato, così che al mutamento anche di uno solo di essi corrisponde il mutamento della fattispecie ma anche del suo contenuto di disvalore. E il legislatore, quando procede alla formulazione legislativa della fattispecie, conosce bene questo meccanismo e dunque sa bene che scegliendo un elemento descrittivo della fattispecie piuttosto che un altro, indica implicitamente un determinato contenuto di disvalore e non altro.