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Caratteristiche del modello giuridico tedesco : BGB

Caratteristiche del modello giuridico tedesco : BGB


Influenza del diritto romano e francese. BGB: atteggiamento diverso da quello francese. Rifuggono dal Giusnaturalismo. E’ una diversa lettura del diritto romano: i tedeschi guardano al diritto romano come quello attualmente vigente, quello che volevano dire i testi, alle origini e non alle incrostazioni del diritto giustinianeo. Chi lo fa? I giuristi. Interpretazione sistematica (norma collegata alla letture complessiva del codice) ha origine tedesca. I giuristi preparano il codice con i principi sistematici, un codice di concetto.

Il modello tedesco non appare legato alla forma di stato vigente in Germania.
Dopo l’anno mille, il diritto tedesco era diritto consuetudinario di stampo prettamente germanico: le compilazione giuridiche avevano per oggetto consuetudini locali. La ricezione del modello romanistico culminò nel 1945, ma la vera fonte del diritto era la dottrina e le sue interpretazioni. Il modello offerto dalla scientia iuris venne assimilato in modo frammentario e differenziato nelle diverse zone dell’impero. Le codificazioni illuministiche non cancellarono mai il ricordo dello ius comune. L’unico codice veramente moderno adottato nell’area tedesca fu l’ABGB austriaco del 1811. La scuola tedesca: il modello di codice era sicuramente quello francese del 1804 perché si aspirava ad un codice civile unitario (Thibaut propose la ricodificazione e la sua proposta ricevette larghi consensi dalla dottrina, ma la sua proposta venne demolita da Savigny). La scuola tedesca vorrebbe rifondare una spazio autonomo per la scienza del diritto. Secondo Savigny il vero fondamento del diritto civile non è tanto il codice, ma nella naturale del diritto dai costumi e dal carattere del popolo: non bisognava violare l’identità del popolo. Il pensiero di Savigny venne accolto con molto successo. Assunta la visione del diritto come organo che la scienza del diritto può divenire del tutto sistematica poiché il sistema non è altro che la comprensione piena dell’organicità naturale del diritto come fenomeno (principi tratti dalle consuetudini, dal diritto romano odierno e attuale). Si delineò la metafora della PIRAMIDE in cui si parte da concetti più generali fino ad arrivare ai più dettagliati, rispettando il metodo deduttivo logico, che permettere di percorrere i due percorsi. La pandettistica: l’analisi pandettistica conduceva il giurista ad analizzare tutti gli elementi che costituiscono una fattispecie e ad assegnare a ciascuno di essi la qualificazione giuridica appropriata. Fu un paradigma utilizzato da tutti i giuristi.
Nella seconda metà del 1800 si accumulavano le scoperte scientifiche, si diffondevano le teorie di Darwin e quindi la costruzione di un diritto pienamente astratto non era adatto ad una beltà che non riusciva a piegare. Savigny disse inoltre che la scienza del diritto è vera scienza quando si rivolge a cose esistenti in questo mondo. La dottrina pandettistica entrò in crisi.

I concetti giuridici cessarono di essere riconosciuti come estrapolazioni di significato da fenomeni reali per divenire meri sinonimi del gruppo di operazioni concettuali che si devono compiere all’interno di un sistema per mantenere invariato il tasso di logicità. Questo metteva in crisi anche il ruolo guida della dottrina. A questo punto interviene Ihering.
Nel 1870 la Germania sconfisse la Francia e ritrovò la sua unità politica. Il primo progetto di redazione del codice venne presentato nel 1887 ed era la traduzione in termini legislativi del manuale delle pandette. Ricevette molte critiche e quindi si formò una seconda commissione, ma il risultato non variò molto. Il modello pandettistico non era più soltanto un modello dottrinale, ma diritto positivo dello stato. Ma il codice venne approvato nel 1900 e ebbe la struttura di un codice conservatore, con un linguaggio colto e si divide in 5 libri (parte generale, obbligazioni, diritti sui beni, diritto di famiglia, successioni). Presenta caratteristiche quasi opposte al codice francese. La legge non esaurisce il diritto perché di esso fa parte una componente che è sottratta alle scelte del legislatore e delle altre autorità dello stato; il giudice è vincolato alla legge e al diritto. Nel 1914 la Germania entrò in guerra e 4 anni più tardi l’impero crollò e si entrò in una nuova era.
Ebbe molta influenza la corrente detta SOCIALISMO GIURIDICO che voleva rapportare tutto ai valori borghesi. Ma la giurisprudenza tese, nonostante avessero un codice nuovo cronologicamente, a rivoltare alcune delle principali linee di tendenza del BGB.
Ci fu una fuga verso le CLAUSULE GENERALI che assunse un ruolo fondamentale e imponeva alla dottrina di riordinare e valutare criticamente. L’avvento del regime nazista spezzò il filo delle costruzioni dottrinali e impose un regime sprezzante di legalità il declino della scietia iuris era inevitabile.
Sistema attuale: la Germania si è dotata di una Costituzione entrata in vigore nel 1949 (BRD), è di tipo rigido, vi è un controllo di costituzionalità delle leggi astratto, cioè a prescindere da una controversia. I diritti fondamentali non sono oggetto di revisione costituzionale. Le istituzioni hanno carattere federale e quindi è presente una legislazione federale e una concorrente. Nella attuale repubblica federale tedesca ci sono varie giurisdizioni per varie materie (lavoro, amministrative, finanziaria..). c’è un codice commerciale (HGB) e un codice di procedura civile (ZPO). Il ruolo della giurisprudenza è andato sempre più crescendo nel corso dell’ultimo secolo, tanto da mettere in ombra l’apporto della dottrina.

Il diritto romano è parte di entrambi i modelli (francese e tedesco), e viene interpretato diversamente, anche se in qualche punto le interpretazioni convergono.

Tratto da DIRITTO PRIVATO COMPARATO di Beatrice Cruccolini
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