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Disegno della classe, conclusioni e ipotesi


Ipotesi

 Come ho premesso, A. è un bambino che ha ottimi risultati a scuola e il momento scelto per la rappresentazione è un momento ludico come l’intervallo. L’aula, sebbene vuota, è comunque ricca di particolari (le viti negli schienali delle sedie, tutte le lettere dell’alfabeto, gli oggetti sulla cattedra, alcuni elementi appesi, la maniglia dell’armadietto) ed è ampia, occupa tutto il foglio senza margini.
Ritengo che l’eccessivo rigore formale delle linee sia da ricondursi all’iconografia orientale costituita da elementi modulari ripetuti, da ornati essenziali e spesso dal segno nero su fondo bianco.


Bibliografia di riferiemento


R. Quaglia/G. Scaglione, Il disegno della classe, Torino, Bollati Boringhieri, 1990      

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